rotate-mobile
Attualità Castelletto Sopra Ticino

Castelletto, l'appello del Rifuglio Miletta per salvare il cinghiale Tina

L'associazione, che è anche Cras della provincia di Novara, ha presentato un ricorso contro la decisione dell'Asl che ha disposto l'abbattimento dell'animale

"L'Asl di Novara vuole uccidere Tina". É questa la denuncia del Rifugio Miletta, associazione di volontariato e Cras della provincia di Novara, che ha presentato ricorso contro la decisione dell'azienda sanitaria.

Tina è un cinghiale, anzi un ibrido cinghiale/suino domestico, che vive in un'abitazione privata di Castelletto Sopra Ticino; è entrata a far parte della famiglia di Gabriele, spiegano dal Rifugio Miletta, quando aveva pochi giorni di vita ed è cresciuta insieme alla famiglia di Gabriele e ai suoi cani.

Secondo quanto riferito dal Rifugio Miletta, però, dopo poco tempo "arrivano carabinieri forestali, polizia provinciale e veterinari Asl per contestare a Gabriele la detenzione di un animale ibrido cinghiale/suino domestico".

Scatta quindi il sequestro amministrativo di Tina, "che però - spiegano ancora dal Cras - rimane affidata in custodia a Gabriele", che viene sanzionato con 400 euro. Oltre alla sazione, l'Asl emette un verbale in cui si dice che "l'animale viene identificato con marca auricolare Asl NO4239 e sottoposto a prelievo diagnostico e che al termine degli accertamenti dovrà essere regolarizzata la posizione anagrafica mediante l'apertura di allevamento".

"Tutto faceva pensare che la situazione si sarebbe risolta positivamente - spiegano ancora dal Rifugio Miletta - ma il 23 gennaio l'Asl si ripresenta per una nuova ispezione, imponendo misure di bio sicurezza diverse rispetto alla visita precedente e, senza lasciare il tempo a Gabriele di attuarle, lo stesso giorno, impone l'abbattimento di Tina".

"Siamo sconcertati per la mancanza di senso in tutta questa vicenda - commenta Alessandra Motta, presidente di Rifugio Miletta -. Tina è un animale cresciuto per essere amato e non consumato, ovvero un suide Non-Dpa; un animale sano, come risulta dagli accertamenti che la stessa Asl ha fatto, un animale detenuto in condizioni di biosicurezza, come attestato dai documenti fotografici inviati all'Asl nei giorni seguenti a quel fatidico 23 gennaio. Riteniamo assolutamente ingiustificata, nonché moralmente inaccettabile, l'imposizione di abbattimento. Ancora una volta assistiamo a delle amministrazioni che pretenderebbero di entrare in casa nostra per ammazzare un membro della nostra famiglia".

Il Rifugio Miletta ha quindi incaricato l'avvocata Angelita Caruocciolo di presentare ricorso con richiesta urgente di sospensiva al Tar.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Castelletto, l'appello del Rifuglio Miletta per salvare il cinghiale Tina

NovaraToday è in caricamento