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É arrivato a Roma in bicicletta il sindaco-ristoratore di Divignano: incontrerà il premier Conte per restituire i 600 euro

La sua marcia di protesta era partita il 1° maggio dal paese nell'aronese

É arrivato questa mattina, domenica 10 maggio, a Roma a piedi e in bicicletta da Divignano, nell'aronese, per riconsegnare al premier Giuseppe Conte i 600 euro ricevuti dall'Inps e 18 incontrerà il primo ministro.

Si è conscluso il viaggio di protesta di Gianluca Bacchetta, detto Gilu, sindaco di Divignano e titolare della birreria Edelstube di Pombia, che il 1° maggio è partito alla volta della capitale per portare all'attenzione del Governo le difficoltà che stanno vivendo cittadini e imprenditori. Con sè, oltre alla fascia tricolore, il primo cittadino ha portato anche l'autocertificazione in cui ha scritto "spostamento per comprovate necessità lavorative": nello zaino ha infatti una bottiglia di birra da consegnare ad un cliente della capitale. La sua storia, seguita da molti grazie ai social, è arrivata all'attenzione dei media nazionali.

Le motivazioni della marcia verso la capitale

"Questo mio gesto - ha spiegato Bacchetta - non vuole essere assolutamente irriguardoso nei confronti delle tante vittime di questa terribile tragedia mondiale e dei loro familiari. Sto andando a Roma perché ho un paio di domande a cui penso di avere diritto ad avere una risposta. Perchè voglio restituire fisicamente i 600 euro che ho ricevuto guardando negli occhi il Primo Ministro Conte. Qualcuno del mio settore ha cominciato le consegne a domicilio, ma è un mero palliativo che non copre neanche le spese e che allunga solamente questa terribile agonia in cui siamo precipitati. Io (ma parlo a nome di tutti) nel mio locale bavarese non vendo solo buon cibo e ottima birra. Offro emozioni, offro un’esperienza da vivere. Al ristorante ed in birreria si parla, si ascolta musica, ci si dimentica per qualche mezz’ora dei propri problemi, si socializza. Poi si mangia e si beve… diventa quasi un contorno il buon cibo. E i paletti assurdi che si vogliono mettere per le riaperture? Possibile che nessuno pensi a questo? Che nessuno pensi a noi? Ma soprattutto, che nessuno ci aiuti seriamente?".

"E come sindaco? Perché vado a Roma come sindaco? Sono il sindaco di Divignano - ha spiegato ancora Bacchetta - un paesino di 1404 abitanti e da sindaco riporto il malessere e la preoccupazione dei miei concittadini e dei pochi piccoli imprenditori rimasti nel mio paese. Abbiamo ricevuto, grazie al Fondo di solidarietà alimentare, 9782 euro con i quali abbiamo aiutato, distribuendo loro dei buoni spesa, 61 nuclei familiari per un totale di 183 persone. Un grande aiuto, è vero, sicuramente più dei 600 euro dati alle Partite Iva. Ma le persone che ancora non lavorano per colpa del virus sono tante e mangiano ogni mese, non una tantum. Spero di conoscere tutti i sindaci dei Comuni da cui passerò, con l’augurio che mi accompagnino nell’attraversamento dei loro paesi così che diventi spunto per un confronto con loro, sulla gestione di questa emergenza".

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