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Da 10 a 40mila euro per trasferirsi sulle montagne piemontesi: pubblicato il bando della Regione

Tra i piccoli borghi considerati montanti ci sono anche i comuni dell'Alto Vergante, come Massino Visconti nel novarese o Brovello-Carpugnino nel Vco, e alcuni paesi sul Lago Maggiore, tra cui Baveno ma non Stresa, nel cui territorio si trova la cima del Mottarone

E’ stato pubblicato ieri, mercoledì 1° settembre, il bando con il quale la Regione Piemonte intende incentivare chi sceglie di trasferirsi in uno dei piccoli comuni montani piemontesi.

Le domande di partecipazione a questa iniziativa, che punta a sostenere la rivitalizzazione e il ripopolamento delle aree montane, potranno essere presentate su un’apposita piattaforma dal 2 novembre al 15 dicembre 2021.

Il bando stanzia 10 milioni di euro per consentire a chi risiede in un comune italiano non montano (anche se con meno di 5mila abitanti) e intende acquistare o recuperare in un paese montano del Piemonte, che in questo caso deve avere meno di 5mila abitanti, un immobile da rendere prima casa, trasferendovi la propria residenza, di ottenere un contributo da 10mila a 40mila euro.

Si tratta di un’iniziativa che il presidente della Regione Alberto Cirio e il vicepresidente e assessore alla Montagna Fabio Carosso considerano "un volano perché la montagna piemontese è un grande propulsore di economia, natura, enogastronomia, turismo e di tutto ciò che di meraviglioso ha da offrire. Dopo due anni di pandemia, questa idea dell’aria fresca, dell’aria pulita, della possibilità per chi lo desidera di vivere a contatto con la natura sono valori su cui investire per il nostro futuro e per quello delle nostre straordinarie montagne".

Potranno presentare la domanda i nati dopo il 1955 e, per fare in modo che aderiscano soprattutto i giovani, chi è nato dopo il 1980 riceverà un punteggio più alto.

Punteggi premianti anche per gli interventi effettuati in un comune ad alta marginalità, l’attività lavorativa esercitata nel paese montano oppure in smart-working per almeno al 50% nell’abitazione per la quale si chiede il finanziamento, un Isee uguale o inferiore a 20mila euro, almeno un figlio di età uguale o inferiore a 10 anni che avrà residenza e dimora abituale nell’immobile acquistato. Punti in più anche per recuperi realizzati con soluzioni architettoniche e paesaggistiche previste dalla Regione Piemonte, per l’utilizzo dei materiali tipici del paesaggio alpino piemontese, se l’incarico dei lavori viene dato ad imprese con sede in un comune montano piemontese.

Per beneficiare dei contributi occorre essere titolari del diritto di proprietà, oppure impegnarsi ad acquisire un diritto di proprietà, di un’unità immobiliare ad uso residenziale censita catastalmente nel territorio dei 465 comuni interessati e trasferirvi la propria residenza e dimora abituale per dieci anni.

Tra i comuni considerati montani anche quelli sul Lago Maggiore, ma non tutti

I comuni montani del Piemonte con meno di 5mila abitanti protagonisti del bando sono 465: 3 si trovano in provincia di Novara e 66 nel Vco. I comuni novaresi sono Armeno, nel Cusio (mancano all'appello Ameno, Miasino e Pettenasco, tra gli altri), e Massino Visconti e Nebbiuno, nell'Alto Vergante (mancano all'appello Pisano e Colazza). L'elenco dei borghi montani del Vco è invece più lungo, e comprende tra gli altri i comuni dell'Alto Vergante (come Brovello-Carpugnino e Gignese) e quelli sul Lago Maggiore (come Baveno, Cannero Riviera, Ghiffa, Mergozzo, Oggebbio). Non sono però considerati montani altri comuni del Verbano, come Stresa, nel cui territorio si trova la cima del Mottarone, o Lesa, le cui frazioni superano anche i 500 metri di altitudine.

Questo l'elenco dei comuni considerati montani nel Vco: Antrona Schieranco, Anzola d'Ossola, Arizzano, Arola, Aurano, Baceno, Bannio Anzino, Baveno, Bee, Beura-Cardezza, Bognanco, Borgomezzavalle, Brovello-Carpugnino, Calasca-Castiglione, Cambiasca, Cannero Riviera, Caprezzo, Casale Corte Cerro, Ceppo Morelli, Cesara, Cossogno, Craveggia, Crevoladossola, Crodo, Druogno, Formazza, Germagno, Ghiffa, Gignese, Gurro, Intragna, Loreglia, Macugnaga, Madonna del Sasso, Malesco, Masera, Massiola, Mergozzo, Miazzina, Montecrestese, Montescheno, Nonio, Oggebbio, Ornavasso, Pallanzeno, Piedimulera, Pieve Vergonte, Premeno, Premia, Premosello-Chiovenda, Quarna Sopra, Quarna Sotto, Re, San Bernardino Verbano, Santa Maria Maggiore, Toceno, Trarego Viggiona, Trasquera, Trontano, Valle Cannobina, Valstrona, Vanzone con San Carlo, Varzo, Vignone, Villette, Vogogna.

Tra i comuni dai quali si intende trasferire la residenza (questo l'elenco), ci sono ovviamente anche comuni novaresi e del Vco. Tra questi anche piccoli borghi come Agrate Conturbia e Briona o Granozzo con Monticello.

A sostegno del bando la Regione ha lanciato una campagna di comunicazione nazionale che annovera come testimonial anche persone e famiglie che hanno già scelto di vivere nelle montagne del Piemonte. Il bando per la residenzialità montana, inoltre, è una misura che non resterà isolata: in autunno si unirà in maniera sinergica con quello che incentiverà le "botteghe dei servizi", con specifici contributi per sostenere le attività che offrono servizi alla cittadinanza nei territori montani e contrastare così la desertificazione commerciale.

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