rotate-mobile
Attualità

Coronavirus, cambio di rotta in Piemonte: dalla linea dura alla proposta di riapertura delle aziende

A Pasqua la Regione ha detto no alla riapertura di librerie e negozi per l'infanzia. Ora iniziano le prove per riaprire le aziende

"So che per tutti è un grande sforzo continuare a mantenere e rispettare la linea del rigore, ma è l’unico modo per non vanificare i sacrifici fatti finora" diceva domenica 12 aprile Alberto Cirio, riferendosi al fatto che le aperture anticipate non avrebbero portato benefici, anzi. Il giorno successivo infatti il presidente della Regione ha firmato l'ordinanza con cui si imponeva la chiusura anche degli esercizi commerciali che, secondo la decisione del Governo, avrebbero potuto riaprire da martedì 14 con una serie di norme di sicurezza da rispettare, cioè le librerie, le cartolibrerie e i negozi di abbigliamento per l’infanzia. 

Adesso però sembra ci sia stato un cambio di rotta: dalla linea dura contro le riaperture al "dovremo imparare a convivere con il virus". Ieri, giovedì 16, Cirio ha infatti dichiarato che "il nostro Paese ha bisogno di ripartire, ne hanno bisogno le nostre aziende, le nostre famiglie, i nostri territori. Questa è una consapevolezza che tutti abbiamo, ma è anche necessario non abbassare la guardia nei confronti di questo virus e dei suoi rischi di propagazione. Rischi che purtroppo non si sono ancora esauriti. Abbiamo bisogno di ripartire e di poterlo fare in sicurezza. Questo significa che dovremo imparare a convivere con il coronavirus e con le misure necessarie a contenerlo e a proteggere ognuno di noi". 

Quindi nell'arco di pochi giorni il presidente della Regione è passato dal "rispettare la linea del rigore" a "il Piemonte sta lavorando da settimane con il sistema produttivo e i rappresentanti degli enti locali al modo per avviare un progressivo ritorno alla normalità. O, meglio, a quella che sarà una nuova “normalità". E ha annunciato che le linee guida realizzate dal Politecnico di Torino e dagli altri atenei piemontesi sulla "fase 2", dal 4 maggio, saranno testate "nei prossimi giorni con alcune aziende e realtà del nostro territorio e metteremo questa esperienza a disposizione di tutto il nostro Paese".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Coronavirus, cambio di rotta in Piemonte: dalla linea dura alla proposta di riapertura delle aziende

NovaraToday è in caricamento