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Martedì, 16 Aprile 2024
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Incidenti in montagna e Soccorso alpino: come funziona... e chi lo paga?

Come si attiva e come lavora la macchina dei soccorsi in Piemonte in caso di incidenti ad alta quota. Lo abbiamo chiesto al delegato del Soccorso alpino Valdossola

Vi siete mai chiesti come funzionano, e soprattutto chi paga, i soccorsi in montagna o nelle zone impervie del nostro territorio? 

Nel novarese, e soprattutto nel Vco, sono molti, ogni anno, gli interventi del Soccorso alpino (sia civile che della guardia di finanza) e dei vigili del fuoco che vengono allertati in caso di incidenti durante le escursioni o di persone disperse. Per capire come si attiva e come funziona la macchina dei soccorsi in caso di incidenti sui sentieri abbiamo intervistato il responsabile della delegazione Valdossola del Soccorso alpino piemontese Matteo Gasparini.

La delegazione Valdossola del Soccorso alpino e speleologico del Piemonte è la più grande della regione per numero di volontari e ampiezza del territorio presidiato che spazia dalle rive del Lago Maggiore fino ai ghiacciai al confine con la Svizzera. Conta 206 volontari e 11 stazioni: Baceno/Devero, Bognanco, Domodossola, Formazza, Macugnaga, Omegna, Ornavasso, Valgrande, Valle Vigezzo, Varzo e Villadossola/Antrona.

Prima di capire come funziona la macchina dei soccorsi in caso di incidenti in montagna, quali sono i consigli del Soccorso alpino per gli escursionisti? 

"Per prima cosa, precisa Gasparini, consigliamo di organizzare la gita in base alle proprie capacità ed esperienze, possibilmente non in solitaria, controllando prima anche la durata del percorso e le previsioni meteo, che in montagna cambia velocemente ed è sempre meglio essere preparati. E' inoltre sempre consigliato avere nello zaino una torcia frontale, in modo da riuscire a fare rientro all'auto anche nel caso in cui si debba affrontare l'ultimo tratto dell'escursione al buio. Spesso infatti molte delle chiamate che riceviamo sono di persone che vengono colte dal buio, ma stanno fisicamente bene, e non riescono a proseguire il sentiero per raggiungere l'auto e fare rientro a casa".

Quali informazioni deve fornire ai soccorsi un escursionista ferito o in difficoltà?

"Il Soccorso alpino lavora in convenzione con il 118, quindi con il servizio sanitario regionale. Se la chiamata è per un inforturnio o qualsiasi tipo di intervento sanitario viene attivato il Soccorso alpino, se la chiamata invece è per un escursionista che ha perso il sentiero, ma sta bene, solitamente viene considerato soccorso tecnico e la chiamata viene passata ai vigili del fuoco. Abbiamo comunque degli accordi di collaborazione con i vigili del fuoco e quindi solitamente in entrambi i casi vengono allertati sia il Soccorso alpino che i vigili del fuoco, proprio per avere una massima collaborazione".

Quando contattare i soccorsi, invece, nel caso di un mancato rientro di un nostro caro? Nelle ultime settimane abbiamo dato notizia di alcuni interventi del Soccorso alpino che sono risultati poi dei falsi allarmi, in quanto la persona data per dispersa stava bene, era soltanto in ritardo o non aveva comunicato quando sarebbe rientrata. Quali consigli dare in questi casi?

"E' sempre meglio una chiamata preventiva, perchè spesso le chiamate dei mancati rientri arrivano proprio col buio e per noi fare una ricerca di notte è molto difficile. Se una persona è andata fuori dal sentiero diventa difficile, se non impossibile, poterlo individuare nella notte. Quindi, se si ha un dubbio, è meglio chiamare prima. Il numero da fare è il 112, che fa da filtro: se viene contattato il Soccorso alpino c'è un operatore di centrale che ha una grossa esperienza e con un po' di domande riesce a capire se effettivamente c'è un'attivazione da fare o vale la pena aspettare qualche ora o il giorno dopo".

A questo punto, la domanda che si fanno tutti, escursionisti e lettori che leggono di interventi di soccorso che in alcuni casi si sarebbero forse potuti evitare. Chi paga l'intervento del Soccorso alpino? E' a carico dell'escursionista?

"Il soccorso in montagna, con o senza elicottero, in Piemonte è praticamente sempre gratuito. Viene fatto pagare solo nel caso ci sia una chiamata totalmente immotivata (in questo caso viene richiesto l'intero costo dell'intervento) o nel caso di una chiamata "inappropriata" (in questo caso c'è una compartecipazione alle spese, fino a un massimo di mille euro)". 

Secondo la deliberazione della Giunta regionale piemontese del 2 novembre 2015, si parla di chiamata totalmente immotivata nel caso di uno scherzo o in cui venga attivata "una ricerca di persone disperse a causa di un comportamento irresponsabile". Viene definita inappropriata, invece, la chiamata "causata da utilizzo di dotazione tecnica non adeguata o dalla scelta di percorsi non adatti al livello di capacità o al mancato rispetto di divieti". In ogni caso, non viene richiesta la compartecipazione al costo degli interventi, con o senza elicottero, in caso di ricovero del paziente in ospedale o in pronto soccorso o in caso di recupero salma.

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