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Sabato, 30 Settembre 2023
Attualità

Anche il mondo della politica novarese in lutto per la morte di Silvio Berlusconi

Salvini e Cirio hanno ricevuto la notizia mentre si trovavano a Lesa. Tanti i messaggi di cordoglio

Tanti messaggi di cordoglio dal mondo della politica novarese per la morte di Silvio Berlusconi

L'ex presidente del consiglio si è spento all'ospedale San Raffaele di Milano dove era ricoverato da venerdì 9 giugno. Aveva 86 anni. L'ex premier era tornato nella struttura sanitaria per essere sottoposto ad "accertamenti programmati" relativi alla leucemia mielomonocitica cronica di cui soffriva da parecchio tempo. Berlusconi è morto intorno alle 10.30, poco prima i figli e il fratello Paolo erano accorsi in ospedale, dove già si trovava la sua compagna, Marta Fascina.

Salvini e Cirio ricevono la notizia sul Lago Maggiore

“Per me è come perdere un papà” ha detto il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. La notizia è arrivata mentre Cirio, con il vice premier Matteo Salvini, era a Lesa per l’apertura del presidio fisso della Guardia Costiera sul Lago Maggiore. E proprio Salvini ha chiesto un minuto di silenzio per ricordare l'ex presidente del consiglio, prima di lasciare la cerimonia. L'esercitazione e il resto del programma è stato quindi annullato. 

Messaggi dal mondo politico novarese

"È mancata un uomo che ha contribuito a scrivere la storia del nostro Paese negli ultimi 40 anni dal punto di vista imprenditoriale, sportivo e politico, lasciando un’impronta forte e indelebile in ogni settore in cui ha operato. Condoglianze ai suoi cari e alla famiglia di Forza Italia" ha scritto il sindaco di Novara Alessandro Canelli.

"Il Paese perde una figura che ha, di fatto, scritto il nuovo corso della politica, un corso che qualcuno ha definito “rivoluzionario”, creando, insieme con il nuovo bipolarismo, grande consenso e coesione tra i partiti del centro-destra, che molto gli devono - ha detto il presidente della provincia Federico Binatti -. Silvio Berlusconi, in questi trent’anni, ha continuato a essere per la coalizione un interlocutore moderato, presente e coraggioso. Non ha mai gettato la spugna nella sua attività come anche nella malattia. La sua mentalità e la competenza imprenditoriale sono andati spesso di pari passo nella gestione della politica e dei rapporti con le forze politiche. Mi piace ricordare che definì l’Italia “il Paese che amo” e penso che la sua scomparsa lasci un vuoto trasversale".

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