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Coronavirus, in Piemonte i dati dell'incidenza sono tra i più bassi d'Italia

I dati del monitoraggio della Regione. In Piemonte nel periodo dal 4 al 10 aprile i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 2.996,9

Continua il monitoraggio della Regione Piemonte sulla situazione epidemiologica e secondo i dati dell’ultimo mese il Piemonte stesso, insieme alla Valle d’Aosta, mostra dei valori che sono tra i più bassi d’Italia:l’incidenza è di 490,9 casi ogni 100mila abitanti (diagnosi settimana 4-10 aprile), a fronte del valore nazionale di 748,6.

L’occupazione dei posti letto ordinari dalla rilevazione odierna è del 10,1% (è il valore più basso d'Italia insieme alla provincia autonoma di Bolzano) e quella delle terapie intensive è al 3,2% (a fronte di un valore nazionale del 4,7%), mentre la positività dei tamponi è 10,6% (tutti questi dati si riferiscono alla rilevazione dell'11 aprile).

I dati del contagio provincia per provincia

In Piemonte nel periodo dal 4 al 10 aprile i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 2996.9. Suddivisi così per province: Alessandria 381,9, Asti 173,3, Biella 96,9,Cuneo 285,4, Novara 219,7, Vercelli 101, Vco 112,9, Torino città 528,1, Torino area metropolitana 1015.

In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 7 giorni sono stati 20.978 (+902). Questa la suddivisione per province: Alessandria 2673 (-127 rispetto alla settimana precedente), Asti 1213 (+35), Biella 678(+66), Cuneo 1998 (+205), Novara 1538 (-9), Vercelli 707 (+66), Vco 790 (-76), Torino città  3697 (+151), Torino area metropolitana 7105 (+639).

In Piemonte domina la variante Omicron BA.2

Dai dati diffusi da Arpa oggi, martedì 12 aprile, gli esiti delle analisi di sequenziamento delle acque reflue riferiti ai campioni dell'ultima settimana (prelevati il 4 aprile nei depuratori di Castiglione Torinese, Alessandria, Cuneo e Novara) hanno evidenziato tutti la dominanza della variante Omicron BA.2. Continuano a non essere rilevate mutazioni specifiche appartenenti alla sottovariante BA.3. Per quanto riguarda la ricombinante XE (Omicron 1+ Omicron 2) è stata individuata in singoli tamponi nasofaringei, ma non è al momento possibile confermare la presenza attraverso le acque reflue.

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