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Sabato, 20 Aprile 2024
Attualità Borgomanero

Coronavirus, dall’associazione Pronefropatici per Asl oltre 600 mila euro

La raccolta fondi ha riscosso un grande successo

Una donazione più che importante è quella che è stata effettuata dall’associazione Pro-nefropatici di Borgomanero a favore dell’Asl Novara: oltre 600 mila euro. Si tratta dell’associazione “Fiorenzo Alliata” di Borgomanero, presieduta dal dottor Stefano Cusinato, direttore del dipartimento Emergenze e Accettazione e della Struttura di Nefrologia dell’ospedale SS. Trinità di Borgomanero. 

 “Questa raccolta fondi effettuata dall’Associazione Pronefropatici èun risultato veramente eccezionale che ci rende particolarmente orgogliosi.  La generosità e la vicinanza dimostrata da tantissima gente, gruppi ed associazioni verso il nostro Ospedale, dimostra che in questi anni siamo riusciti ad essere vicino alle persone, con le persone – ha detto Stefano Cusinato -La sanità è un bene preziosissimo, è un bene di tutti, e questa raccolta ne è stata la conferma. Questa solidarietà ci ha fortemente aiutati nel superare momenti talvolta drammatici e ci ha permesso di poter offrire risposte concrete ai tantissimi pazienti colpiti da questo virus che hanno necessitato un intervento presso il nostro ospedale di Borgomanero.

Oggi, più che mai, sento il dovere di dire Grazie per tutto quanto avete fatto, anche da parte di tutti i miei soci, colleghi e collaboratori, non solo per l'aiuto finanziario, del quale abbiamo estremamente bisogno, ma soprattutto per i gesti e le parole di incoraggiamento che in questi difficili momenti avete saputo regalarci – prosegue Cusinato - Un Grazie anche per la fiducia che avete riposto nell’ Associazione Pronefropatici che ancora una volta ha voluto essere presente in prima linea per sostenere i bisogni delle persone. Grazie anche a tutti coloro che mi hanno sostenuto ed affiancato in questo difficile percorso”. A fare da eco Davide Colombo, direttore di Anestesia e rianimazione: “E’ stato davvero bello sentire il sostegno di tutta una comunità che in un momento difficile si è stretta attorno agli operatori sanitari sostenendoli concretamente. Mentre noi svolgevamo la nostra opera c’è chi si è preoccupato per farci avere attrezzature, dispositivi e materiale che ci hanno permesso di arrivare dove non sarebbe stato possibile”.

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