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Coronavirus, in Piemonte una "Fase 2 " anche per la sanità

Istituita una task force di esperti che avrà il compito di formulare delle proposte per il miglioramento dell’assistenza territoriale

Una task force di esperti che possa analizzare e certificare le carenze strutturali che l’emergenza coronavirus ha messo in luce sul sistema sanitario piemontese, al fine di ripartire da lì per la futura programmazione.

E' questa la "Fase 2" per la sanità, su cui il Piemonte si prepara a lavorare. Lo ha annunciato la Regione in una nota stampa: nella giornata di oggi, lunedì 20 aprile, la Giunta regionale, su proposta dell’assessore Icardi, approverà infatti una delibera che istituisce un gruppo di esperti a supporto dell’assessorato alla Sanità e della Giunta.

Ne faranno parte figure autorevoli del mondo istituzionale, medico e scientifico a cominciare da Ferruccio Fazio: all’ex ministro della Salute, oggi sindaco di Garessio (piccolo comune in provincia di Cuneo), sarà affidato il compito di presiedere la task force. Medico nucleare e pioniere in Italia nell’utilizzo della Pet, fu proprio Ferruccio Fazio nel 2009, allora vice ministro della Salute, a gestire l’emergenza in Italia da virus A/H1N1 - la cosiddetta influenza suina - coordinando una specifica Unità di crisi nazionale per affrontare l'epidemia.

Al suo fianco nel gruppo di lavoro ci saranno anche il prof. Giovanni Di Perri, responsabile delle Malattie infettive dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino, il presidente dell’Ordine dei Medici di Torino Guido Giustetto, Pietro Presti, coordinatore straordinario per il coronavirus dell'Asl di Vercelli ed esperto in management strategico e innovazione nel settore sanitario, e Massimiliano Sciretti, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Torino.

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"Innanzitutto desidero ringraziare tutti gli esperti del gruppo di lavoro, a cominciare da Ferruccio Fazio, per la grande disponibilità a mettere le proprie competenze a servizio della Regione e del territorio - ha commentato il presidente della Regione Alberto Cirio -. Accanto a una 'Fase 2' per l’economia, al Piemonte serve anche una 'Fase 2' per la sanità. Dobbiamo fare una analisi accurata delle carenze strutturali: oggi che le ferite sono ancora aperte siamo in grado di capire dove il sistema sanitario necessita di maggiori interventi e da lì ripartiremo per costruire una reale medicina di territorio. Parlo di costruire e non di 'ricostruire', perché la grande carenza in questa pandemia è stata la rete organizzativa di medicina territoriale. Dobbiamo progettare il ritorno alla regolare attività delle nostre strutture ospedaliere, ma ancor di più elaborare un programma per costruire un reale rapporto ospedale-territorio".

"Ringrazio tutti coloro che hanno accolto il nostro invito a farne parte - ha aggiunto l’assessore alla Sanità Luigi Icardi -. Insieme predisporremo un programma non solo di medio e lungo periodo, ma anche immediato, per essere pronti ad affrontare l’evolversi di questa pandemia e una nuova emergenza se dovesse ricapitare a breve. Le criticità strutturali che il sistema ha mostrato nella sua organizzazione territoriale e l’esperienza maturata, in questo momento di enorme emergenza, saranno la base su cui costruire il futuro della sanità piemontese".

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La task force avrà il compito di formulare delle proposte per il miglioramento dell’assistenza territoriale, analizzandone il contesto attuale alla luce delle attuali criticità, ma anche mettendo a confronto l’esperienza piemontese con quella di altre Regioni italiane. L'obiettivo sarà quello di costruire una strategia per la futura programmazione sanitaria con particolare attenzione alla medicina di territorio e al corretto rapporto assistenza ospedaliera e territoriale. Parteciperà ai lavori del gruppo anche il prof. Alessandro Stecco, neuroradiologo e presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale. La task force, inoltre, si interfaccerà nei suoi vari obiettivi con i rappresentanti di tutte le categorie di riferimento sia in ambito accademico che sanitario.

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