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Coronavirus, per i piemontesi non vaccinati il rischio di finire in terapia intensiva è 8 volte più alto

Lo ha comunicato la Regione, che precisa che nell'ultima settimana i ricoveri in terapia intensiva sono stati 5.4 su 100mila tra i non vaccinati e 0,7 su 100mila tra i vaccinati o guariti da meno di 6 mesi

In Piemonte i cittadini non vaccinati rischiano 8 volte di più di finire in terapia intensiva e, se hanno più di 40 anni, 7 volte di più di morire.

Lo ha comunicato la Regione in una nota stampa, in cui si precisa che nella settimana dal 12 al 18 febbraio, che in questa quarta ondata dalle stime degli epidemiologi della Regione Piemonte vede il progredire della fase discendente della curva del contagio, i casi positivi sono stati lo 0.3% tra gli oltre 3,6 milioni di vaccinati con il ciclo primario completo (con la doppia dose o il monodose nel caso di chi ha ricevuto Johnson&Johnson) o immunizzati naturalmente perché contagiati da meno di 6 mesi. Una percentuale cinque volte più alta, pari a 1.6%, tra coloro che non si sono ancora vaccinati o che solo di recente hanno fatto la prima dose (555mila persone sull’intera popolazione piemontese con più di 5 anni d’età attualmente vaccinabile).

Inoltre, stando ai dati forniti dalla Regione, i ricoveri in terapia intensiva sono stati 5.4 su 100mila tra i non vaccinati e 0.7 su 100mila tra i vaccinati o guariti da meno di 6 mesi. La mortalità nell’ultima settimana ha invece riguardato persone con più di 40 anni e i decessi sono stati 11.7 su 100mila tra i non vaccinati over 40 contro 1.6 su 100mila tra quelli vaccinati o guariti.

"Significa - sottolineano dalla Regione - che i non vaccinati hanno un rischio circa 8 volte più grande di finire in terapia intensiva e circa 7 volte maggiore, dopo i 40 anni, di morire a causa del Covid".

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