rotate-mobile
Attualità

Coronavirus, Rossi: "Sui vaccini servono meno annunci e una piattaforma più flessibile"

Per il consigliere regionale del Pd, e vice presidente della Commissione Sanità, "Anche in Piemonte servono le date di somministrazione al momento della prenotazione"

"I continui annunci del Presidente Cirio non cancellano i problemi della campagna vaccinale piemontese soprattutto sul lato organizzativo". Lo ha dichiarato il consigliere del Pd vice presidente della Commissione Sanità Domenico Rossi, che nella seduta di oggi, martedì 25 maggio, del Consiglio regionale ha interrogato l'assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi sulle modalità con cui il Piemonte intende gestire la campagna vaccinale nel periodo estivo.

"L’appuntamento per la somministrazione del vaccino - ha spiegato il consigliere Dem - resta ancora ‘al buio’: era stato annunciato un appuntamento entro le 48 ore per la popolazione di età compresa tra i 40-49 anni, ma non è così. Analogamente non c’è alcuna certezza sulla data di inoculazione della seconda dose con tutte le conseguenza che possiamo immaginare in vista della stagione estiva".

In Piemonte anticipata di 10 giorni la prenotazione del vaccino per i 30enni

"I prossimi mesi - ha aggiunto Rossi - sono solitamente dedicati alle ferie estive e proprio in quel periodo è prevista la somministrazione delle seconde dosi. Una coincidenza che potrebbe disincentivare la corretta conclusione del ciclo vaccinale, inficiandone l’efficacia, ma anche ridurre le partenze, per rispettare le scadenze, con rilevanti risvolti negativi anche sul fronte del turismo, già duramente provato dalle conseguenze e dalle restrizioni dovute alla pandemia".

"La piattaforma piemontese, contrariamente a quella lombarda e di altre regioni - ha sottolineato l’esponente novarese del Pd - è caratterizzata da rigidità nel processo di prenotazione che non consentono all’utente di intervenire in alcun modo sulle date della somministrazione. Occorre lavorare affinché in fase di prenotazione sia possibile conoscere la data della prima dose e almeno il periodo della seconda. Solo in questo modo è possibile organizzare i propri spostamenti verso il centro vaccinale designato, anche dai luoghi di vacanza, riducendo così la possibilità che si verifichino mancate somministrazioni all’ultimo momento e ottimizzando l’utilizzo delle dosi in possesso". 

"Voglio ribadire - ha concluso Rossi - che la campagna vaccinale, cominciata ormai da più di quattro mesi, rischia di diventare un’operazione strutturale per i prossimi anni, ma il Piemonte la gestisce ancora con una procedura d’emergenza: è necessario e non rinviabile un salto di qualità". 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Coronavirus, Rossi: "Sui vaccini servono meno annunci e una piattaforma più flessibile"

NovaraToday è in caricamento