Novara, l'ospedale Maggiore location de “il viaggio del campione”
La docuserie vuole far conoscere il dietro le quinte delle analisi di laboratorio
L’Ospedale Maggiore della Carità di Novara ha aperto le porte del laboratorio di anatomia patologica per la docuserie “il viaggio del campione - il valore della diagnostica”. Promossa da Roche Diagnostics e patrocinata da Confindustria Dispositivi Medici, la docuserie esplora in tre puntate, ospitate da tre strutture ospedaliere diverse, il dietro le quinte dell’analisi di tre tipologie di campione all’interno del laboratorio
Partendo dal paziente verrà raccontato il viaggio all’interno di un laboratorio di tre diverse tipologie di campione biologico: una provetta di sangue, un campione di tessuto e un tampone nasofaringeo. L’obiettivo di questa docuserie è capire al meglio ai cittadini l’importanza del ruolo svolto dalla medicina di laboratorio e dalla diagnostica in vitro per la salute.
La seconda puntata ambientata all’interno del laboratorio dell'ospedale novarese e racconta il viaggio del campione istologico.
Renzo Luciano Boldorini, Professore Ordinario Anatomia Patologica Università del Piemonte Orientale e Direttore Scdu Anatomia Patologica e Breast Unit dell’ospedale, ha specificato come "in questi anni le tecnologie diagnostiche siano migliorate moltissimo amplificando quello che l’anatomia patologica può offrire alla cura del paziente; ne sono un esempio le tecniche di diagnostica molecolare, che oggi consentono con l’utilizzo di minime quantità di tessuto, quindi con prelievi minimamente invasivi per il paziente, di poter fornire una serie consistente di informazioni molto dettagliate relative alla firma molecolare del tumore, fondamentali per la definizione del percorso terapeutico".
"La diagnostica in vitro è da molti definita un campione silenzioso dell’healthcare poiché pur influenzando circa il 70% delle decisioni cliniche vede investimenti limitati - ha commentato Guido Bartalena, Diagnostics Solutions Director di Roche Italia - e purtroppo la maggior parte delle persone non è del tutto consapevole del suo valore, un valore che risiede nella capacità di dare risposte chiare a importanti domande di salute, risposte che consentono ai medici di agire e prendere decisioni cliniche sempre più tempestive e accurate. Quando una persona si sottopone ad un test di diagnostica in vitro, non vive in prima persona l’esperienza nella sua totalità. Sperimenta direttamente il processo fino al prelievo ma non sa cosa avviene dopo. Non conosce il dietro le quinte, nel laboratorio. Con la campagna "Il viaggio del campione” vogliamo contribuire a diffondere questa conoscenza e a rendere l’opinione pubblica consapevole dell’importanza della diagnostica per la salute delle persone, del valore generato da soluzioni innovative per esiti clinici ottimali, nonché evidenziare la complessità scientifica e tecnologica dietro alla produzione di un risultato che può fare la differenza per la vita delle persone. Non c’è terapia e quindi potenziale cura per il paziente senza prima una diagnosi. E non c’è una diagnosi senza la medicina di laboratorio e la diagnostica in vitro".