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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Scuola: in Piemonte bene servizi e buone pratiche, da migliorare la manutenzione straordinaria

I dati della XXII edizione di Ecosistema Scuola, il report di Legambiente sulla qualità dell'edilizia scolastica e dei servizi

Sono oltre 400 gli edifici scolastici analizzati da Legambiente nell'ambito della XXII edizione di Ecosistema Scuola, l'indagine che fa il punto, con dati riferiti al 2021, sullo stato di salute degli edifici scolastici dei capoluoghi di provincia italiani, tra scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado.

Secondo il rapporto dell'associazione ambientalista, nella nostra regione sono ancora troppe le scuole che necessitano di interventi di manutenzione, ma dall'altra parte in Piemonte si registra un trend positivo e superiore alla media nazionale per quanto riguarda i servizi e le buone pratiche adottate dalle scuole.

"Il mondo scolastico piemontese si conferma anche quest'anno virtuoso per quanto riguarda l'attenzione al rischio ambientale, ai servizi extrascolastici e alle buone pratiche di sostenibilità - ha commentato Federica Sisti, membro della commissione di Legambiente Scuola e Formazione -. Gli istituti hanno investito molto sulla scelta di prodotti di qualità e la riduzione degli sprechi alimentari nelle mense, sui servizi di pre e post scuola, sulla presenza di aree verdi e limitatori del traffico in prossimità e all'interno degli istituti. Molto è stato fatto anche sul fronte della mobilità scolastica, soprattutto a seguito dell'emergenza sanitaria Covid-19. Tuttavia, dobbiamo mantenere alta la guardia e richiedere alle istituzioni maggiori investimenti sulla manutenzione straordinaria e la messa in sicurezza degli edifici scolastici, concentrandosi sulle aree a maggior fragilità strutturale e sociale come le aree interne e le periferie urbane".

I dati dell'indagine di Legambiente

Sul territorio piemontese sono stati indagati 462 edifici scolastici, corrispondenti ad una popolazione pari a 120.206 studenti. Nessun istituto piemontese è collocato in zona sismica 1 e 2, a differenza della media nazionale (rispettivamente 6,4% e 30,2%). Tuttavia, secondo quanto rilevato dal rapporto Ecosistema Scuola, l'88% è sprovvisto della verifica di vulnerabilità sismica, contro il 63,8% nazionale, obbligatoria per tutti gli edifici scolastici indipendentemente dalla zona sismica nella quale sono situati.

Inoltre, solamente lo 0,6% degli edifici scolastici è costruito sulla base di criteri di bioedilizia, in accordo con il trend nazionale (0,9%), "a testimoniare - commentano da Legambiente - la necessità di incrementare gli incentivi per un corretto efficientamento energetico". Solo il 10,8% utilizza fonti di energia rinnovabile ed il 17,3% è dotato di certificazione energetica (6,3% in classe A). Tuttavia, c'è da segnalare un 35,9% di edifici soggetti a tali interventi negli ultimi 5 anni (a differenza del 17,1% nazionale). Per quanto riguarda le certificazioni, fatta eccezione per la prevenzione incendi (44,8%) gli istituti piemontesi mostrano un trend migliore di quello nazionale per superamento delle barriere architettoniche (98,4%), collaudo statico (60,7%) e certificato di agibilità (74,3%).

Secondo Legambiente, però, sono ancora troppe le scuole che necessitano di interventi di manutenzione straordinaria, sulla linea del trend nazionale (rispettivamente 31,5% e 30,6%), nonostante negli ultimi 5 anni il 66,4% degli edifici sia stato sottoposto a tali interventi. Le risorse effettivamente spese per questi interventi (una media di 22.235 euro per singolo edificio) rispetto al budget messo a disposizione (43.604 euro per singolo edificio) rispecchiano gli interventi effettuati nel quinquennio. Per la manutenzione ordinaria nell'ultimo quinquennio sono stati stanziati 7.219 euro (media per singolo edificio) quasi interamente spesi. Sono stati inoltre stanziati fondi regionali per l'edilizia scolastica pari a 304.645 euro (media per edificio) ma, sul totale degli edifici scolastici indagati, solamente lo 0,8% ne ha beneficiato.

Trend positivo e superiore alla media nazionale, invece, per quanto riguarda i servizi e le buone pratiche adottate dalle scuole. Alta la presenza di impianti sportivi agibili (98,6%) e classi a tempo pieno (62,6%). Buoni i risultati anche per i Comuni che finanziano servizi di pre e post scuola (42,9%), i progetti educativi (85,7%) e le iniziative per gli under 14 (57,1%), tuttavia solo una piccola percentuale dei servizi finanziati viene effettivamente realizzata all'interno degli istituti (16,9% per pre e post scuola). Sicuramente da migliorare la sicurezza stradale: solo l'1,6% degli edifici piemontesi offre servizi di pedibus o percorsi sicuri casa-scuola, l'1,5% presenta piste ciclabili limitrofe all’edificio, il 1,8% è posto all'interno di isole pedonali, il 6% in zona Ztl e il 5,3% in zona 30. Quasi la totalità degli istituti piemontesi possiede la mensa (97,4% contro il 75,3% nazionale), caratterizzata da un'elevata attenzione alla qualità dei prodotti serviti. La quasi totalità delle mense indagate serve prodotti biologici, a km 0, prevede menù alternativi per motivazioni culturali e religiosi e serve pasti con prodotti Dop, Igp ecc. Il 62,5% degli istituti prevede il recupero degli alimenti non somministrati a favore di organizzazioni no profit. Molto al di sotto della media nazionale invece il trend legato alla raccolta differenziata.

Infine, nel rapporto si sottolinea una sensibilità molto forte rispetto al rischio ambientale. La totalità degli edifici scolastici piemontesi è stata monitorata per la presenza di amianto, accertata solamente nel 16,1% dei casi. L'83,3% degli edifici è stato monitorato per la presenza di radon, assente in tutti i casi. 

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