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Nuova avventura per l'oleggese Federico Morselli: tra Nepal e India con la sua bici per aiutare i bambini

Il novarese è partito a fine settembre e tornerà l'ultimo giorno di febbraio

Lontano da casa dal 23 settembre 2019 e il biglietto di ritorno, che ha già in mano, lo riporterà nella sua Oleggio il 28 febbraio 2020. Nuovo viaggio per l’oleggese Federico Morselli, che questa volta ha scelto come meta il Nepal e l’India. Sempre con la sua bicicletta, che ormai è diventata lo stile dei suoi viaggi.

Morselli ha già realizzato un lungo tratto del suo percorso: atterrato a Kathmandu, ha acquistato la bicicletta e partendo da Paplu ha percorso 200 dei 700 km del trekking dell’Everest, arrivando a quota 5.600 metri. Poi la tappa a Damar, poi a Bacare, sempre in Nepal e il ritorno a Kathmandu dove si trova attualmente e da cui partirà proprio in questi giorni direzione Ovest, verso Pokhara, a 200 km da Katmandu. Poi ci sarà la discesa in India e la visita delle città del Paese. Infine l'obiettivo è risalire il Gange per arrivare poi a Delhi e tornare a casa.

Descritto così quello di Morselli sembrerebbe un viaggio interessante sì, perché realizzato per lo più in bicicletta e in posti particolari, ma quasi "turistico". Manca un particolare a tutto questo: fare visita a scuole, orfanotrofi per aiutare i bambini. Un mix di giro in bici e stare con i più piccoli.  "Dovrei fermarmi in una scuola per bambini sordi, a Pokhara, andrò a vedere se hanno bisogno di me, - dice l’oleggese – e poi mi fermerò un mese, ho già preso accordi, in una scuola in una città sacra ai buddisti. Perché questo? Perché i bambini sono il nostro futuro, ma qui cosa viene offerto loro? Dobbiamo essere noi a offrire loro i mezzi per fare qualcosa di diverso e nel mio piccolo ci sono". 

E’ il primo viaggio così lungo di Morselli, il primo che vede il giusto mix di bicicletta e solidarietà. Da dove l’idea di questa avventura? "Dopo aver toccato il punto più a nord d’Europa, più a sud, più a est e più alto della terra, perché non spostarsi in questi paesi? E’ bello il viaggio in bici, è bello scoprire e vivere la cultura diversa con abitudini a volte strane, a volte curiose. Devi essere capace di adattarti, di apprezzare ciò che hai intorno a te".

Un viaggio però lungo, da solo: "Se è bello viaggiare soli? Sì e no, ha i suoi pro e i suoi contro e in questo momento ci sto lavorando, da solo sei molto più aperto a interagire con gli altri, in due magari ti chiudi. In due però condividi all’istante, ti senti più sicuro. Sì, diciamo che sarebbe bello poter vivere un viaggio così in due”. E lontano da casa: "La mia famiglia è tranquilla, riesco a sentirla tutti i giorni. Sono lontano, ma non isolato. Certo c’è traffico, bisogna stare attenti, però è come girare in bici per il centro di Roma".

Federico Morselli ha già fatto però una tappa solidale: a Damar infatti ha fatto sosta nel presidio ospedaliero di Casa Alessia e il bene lo ha fatto anche a distanza, acquistando calamite e cuffie che sono arrivate a Novara e già andate a ruba per raccogliere i fondi e avere a disposizione tutto il budget per pagare le due infermiere.

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