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“Libera” Piemonte, raccolta fondi per liberare i beni confiscati dalle barriere architettoniche: presente anche Novara

L'associazione novarese punta ad arrivare a 200 donazioni

“Restituiti, a tuttə!”. E' questo il nome della raccolta fondi lanciata da Libera Piemonte per liberare i beni confiscati dalle barriere architettoniche. A 25 anni dall’approvazione della legge 109/96, che ha permesso di utilizzare a fini sociali il patrimonio mafioso Libera Piemonte ha deciso che questi devono essere accessibili a tuttə. 

"Nonostante il prezioso lavoro di questi anni, molte di queste strutture non sono completamente attrezzate per permettere a persone con disabilità psico/motorie di poter agevolmente partecipare alle attività che i Beni ospitano. Vogliamo renderli accessibili, a tutte e tutti" dicono dalla sezione di Novara.

"La restituzione alla collettività dei beni confiscati è la genesi e l'essenza di Libera e questa campagna ci permette di concretizzare ancora di più questo ideale, permettendo l'accesso a tutti senza restrizioni.

Se vogliamo far seguire le azioni alle parole, crediamo giusto che ognuno di noi si prenda un pezzo di responsabilità. Questo non significa semplicemente donare, ovviamente ciascuno secondo le proprie possibilità, ma invitare altri a farlo, diffondere la campagna. Ci sono tanti modi per valorizzare i beni confiscati e ci piacerebbe adottarne alcuni anche su quelli del nostro territorio (su cui vi chiederemo presto una mano), ma in questo caso servono lavori di sistemazione e quindi soldi, senza girarci troppo intorno.

Invitiamo tutti i gruppi a parlarne insieme nella prima occasione disponibile e a darsi un obiettivo di donatori, di donazioni o di entrambi"

La campagna scade il 7 marzo, in occasione del 25esimo compleanno della legge sul riutilizzo sociale: "Vorremmo riuscire a  a raggiungere 200 donazioni. Noi ci crediamo, ma per farcela abbiamo bisogno di ognuno e ognuna di voi".

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