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Sanità, liste di attesa: in Piemonte raggiunto e superato il primo obiettivo del piano di recupero

Recuperato il 45% dei ricoveri e il 44% delle visite e prestazioni ambulatoriali arretrate. Cirio e Icardi: "Entro dicembre puntiamo a tornare ai livelli pre covid"

Prosegue il piano di recupero delle liste d'attesa per visite e ricoveri in Piemonte: dalla Regione comunicano che da quando è stato avviato il piano, a marzo 2022, è stato recuperato il 45% dei ricoveri e il 44% delle visite e prestazioni ambulatoriali arretrate (l’obiettivo in entrambi i casi era il 30%), rispetto allo scostamento tra quelle erogate nel 2021 e quelle erogate nel 2019. Nei primi sei mesi del 2022, fanno sapere dalla Regione, positivo anche il dato degli screening oncologici: ne sono stati fatti quasi 212.500, ovvero il 98% di quelli eseguiti nell’anno pre-pandemia. Nello specifico, gli screening al seno sono stati più di 86mila (ovvero il 94% dei quasi 92mila del 2019): quelli all’utero oltre 77mila (il 92% dei quasi 84mila pre pandemia) e quelli al colon retto più di 49mila (il 119% dei circa 41 mila del 2019).

È l’estrema sintesi dell’aggiornamento al 30 giugno del piano straordinario per il recupero delle liste d’attesa illustrato nella conferenza stampa di ieri, venerdì 15 luglio, dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e dall’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi.

In particolare, spiegano dalla Regione, nel periodo marzo-maggio di quest’anno (corrispondente ai mesi di avvio del piano di recupero), sono stati 14.200 i ricoveri in più rispetto al 2021, a fronte di 31.800 ricoveri in meno nei primi cinque mesi dell’anno scorso rispetto al 2019. Quanto alle visite e alle prestazioni ambulatoriali, nel periodo marzo-giugno di quest’anno (corrispondente sempre ai mesi di avvio del piano di recupero) sono 92mila quelle in più rispetto al 2021, a fronte delle 200mila in meno nei primi sei mesi dell’anno scorso rispetto al 2019. Riguardo ai tempi di attesa per le 42 prestazioni di riferimento del piano nazionale fornite dalle aziende sanitarie locali (tra le quali ad esempio colonscopia, ecografia addome, elettrocardiogramma da sforzo, fondo oculare, mammografia, spirometria, visita cardiologica, visita chirurgia vascolare, visita oculistica, visita pneumologica) i dati dei primi sei mesi 2022 registrano una media di 38 giorni, uguale a quella del 2018. In particolare, già su 20 prestazioni il tempo media d’attesa nel 2022 è inferiore a quello del 2018 mediamente di 7 giorni. Sulle restanti, è in corso un recupero che porta a uno scostamento in media inferiore ai 10 giorni.

Il presidente Cirio e l’assessore Icardi hanno illustrato le azioni (rimodulazione dei piani aziendali, riparto dei fondi alle Asl per l’incremento contestuale delle attività, maggiore integrazione tra le agende pubbliche e private, ottimizzazione del Centro unico prenotazioni e incremento operatori call center, ottimizzazioni della presa in carico delle prescrizioni, efficientamento delle attività delle sale operatorie) e il metodo (supporto settimanale alle Asl per il raggiungimento degli obiettivi e la risoluzione di eventuali criticità, interazione e dialogo costante con tutti gli stakeholder interessati e monitoraggio settimanale degli obiettivi, con cruscotto per ciascuna Azienda sanitaria regionale) che hanno condotto fin qui al pieno raggiungimento del primo obiettivo (recupero del 30% delle liste d’attesa sulle prestazioni ambulatoriali di primo accesso).

Il piano di recupero delle liste d’attesa è stato approvato dalla Giunta il 29 gennaio scorso e vede un budget supplementare di 50 milioni di euro.

Il presidente Cirio e l’assessore Icardi hanno poi presentato la rivoluzione del sistema di presa in carico attiva delle prescrizioni di primo accesso: entro settembre, infatti, per due prestazioni pilota, la mammografia e la visita cardiologica, una volta contattato il Cup non sarà più necessario richiamare più volte, perché sarà il sistema stesso ad avvisare il paziente comunicandogli non appena disponibile (tramite sms o altro strumento) la data, il luogo e l’ora dell’appuntamento, come già avviene per i vaccini.

L’attuale Cup è stato creato con una delibera della Giunta Chiamparino nel 2014. È stato poi avviato nel 2018 con uno stanziamento di 15 milioni di euro e una capacità annua di 2,5 milioni di chiamate processabili. 

"Abbiamo ereditato un sistema che non ci piace e con molte criticità - hanno sottolineato il presidente Cirio e l’assessore Icardi - ma pur nella complessità del periodo lo stiamo migliorando e potenziando".

In particolare, grazie a uno stanziamento di 3 milioni di euro il sistema è stato potenziato per gestire la fase pandemica, ampliare lo spazio di caricamento delle agende appuntamenti delle aziende sanitarie (entro settembre verranno caricati anche i privati accreditati), incrementare gli operatori del call center per portare il numero delle chiamate processabili a 4 milioni all’anno. Attualmente vengono gestite oltre 85mila chiamate a settimana, quasi il doppio rispetto al sistema precedente. 

Lo step finale del piano straordinario di recupero delle liste d’attesa sarà, entro dicembre 2022, il ritorno di visite, prestazioni e interventi ai livelli pre pandemia del 2019.
 
 

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