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Maltempo, oltre 50 milioni di euro di danni nelle zone colpite tra novarese e Vco

In Piemonte il conto sale a 1 miliardo. Consegnata al Ministro dell'Interno una prima stima per oltre 360 interventi urgenti

Sono oltre 360 gli interventi urgenti che il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha presentato ieri, martedì 6 ottobre, a Roma al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese con una prima stima parziale dei danni provocati dagli eventi alluvionali che hanno interessato parte del Piemonte tra il 2 e il 3 ottobre.

La prima quantificazione dei danni alle infrastrutture e alle opere pubbliche ammonta ad oltre 150 milioni di euro, ma la cifra è destinata ad aumentare in maniera consistente, fanno sapere dalla Regione, dal momento che in circa metà dei comuni è ancora in corso la valutazione delle conseguenze delle piogge straordinarie dello scorso week end.

Sommando i danni alle opere pubbliche a quelli subiti dai privati, famiglie e aziende (industria, commercio, artigianato, agricoltura) la cifra complessiva, si legge nella nota stampa della Regione, è di circa 1 miliardo di euro.

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Il novarese, dove è crollato il ponte che collega Romagnano Sesia e Gattinara, ha completato la prima stima dei danni evidenziando 48 interventi per oltre 36 milioni di euro, a cui si aggiungono i lavori di somma urgenza per il rispristino dei dissesti lungo il fiume Sesia a Sannazzaro e a Villata (nel vercellese) per circa 2,5 milioni di euro.

Nel Vco gli straripamenti del fiume Toce e le forti piogge hanno provocato danni che richiederanno 73 interventi, di cui al momento ne sono stati quantificati una trentina per circa 20,6 milioni di euro.

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"Ho consegnato al ministro dell’Interno Lamorgese una prima rendicontazione dei danni - ha sottolineato il presidente Cirio - e l’elenco degli interventi di somma urgenza necessari al ripristino in sicurezza del nostro territorio. Le cifre non sono ancora definitive, ma sommando i danni pubblici e privati parliamo di circa un miliardo di euro. Ringrazio il ministro per l’attenzione. Il Piemonte ha sempre pagato tanto e ricevuto poco. Ma ora è necessario che il Governo faccia la sua parte. Di concerto con il dipartimento nazionale della Protezione civile abbiamo deciso di chiedere l’accesso al Fondo di solidarietà dell’Unione europea insieme a Liguria e Francia in modo da avere più possibilità di un riscontro positivo".

"Ci siamo immediatamente recati nei territori colpiti - ha aggiunto l’assessore alla Protezione civile della Regione Piemonte Marco Gabusi - per verificare di persona la situazione e mettere in campo misure immediate. Le amministrazioni locali, le istituzioni, il sistema di pronto intervento, la Protezione civile, le forze dell’ordine e i volontari hanno risposto con grande celerità alla situazione di emergenza mentre la popolazione è stata, ed è tuttora, impegnata in prima persona per tornare alla normalità. Ora ci serve l’aiuto da parte del Governo. Il Piemonte è forte e lo dimostra continuamente, ma da solo non può far fronte ad una situazione di pericolo che sta diventando sempre più importante. Se non abbiamo modo di contrastare i danni causati dai cambiamenti climatici, che fanno ormai parte della nostra vita quotidiana, con interventi importanti, e costosi, sul territorio, il Piemonte è destinato ad un futuro di disastroso declino. Chiediamo al Governo di non condannarci ad un simile destino".
 

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