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Un giallo dello storico novarese Marco Scardigli vincitore del premio Selezione Bancarella

Pubblicato dall’editrice Interlinea che ha in catalogo Vassalli, Pariani, Milani e i maggiori poeti un romanzo che racconta le origini della criminologia sulle orme di Jack lo Squartatore

Il romanzo giallo di Marco Scardigli Évelyne. Il mistero della donna francese pubblicato da Interlinea (pp. 120, euro 15) è uno dei sei vincitori del 67° premio Selezione Bancarella, come annunciato dalla Fondazione Città del Libro nella serata di questo martedì al Circolo dei lettori di Torino. La casa editrice di Novara ha già in catalogo un libro premiato al Bancarella, Una Topolino amaranto di Dante Graziosi, e un altro finalista al Bancarella Sport, Sento che domani vinciamo di Benito Mazzi, "ma questo riconoscimento – dichiarano i due editori Roberto Cicala e Carlo Robiglio – segna oggi il rilancio della narrativa in un catalogo dove saggistica letteraria, poesia e i libri per l’infanzia delle “Rane” finora hanno fatto la parte del leone. Ma la presenza di Sebastiano Vassalli, Laura Pariani e Mino Milani, tra gli altri, rappresentano la nostra attenzione alle storie contemporanee".

La cerimonia di consegna del premio è in programma a Cesena venerdì 14 giugno, mentre la proclamazione del vincitore del Bancarella è fissata domenica 21 luglio nella consueta cornice di Pontremoli, patria del librai bancarellai italiani.

Évelyne. Il mistero della donna francese è un romanzo giallo ambientato in una città di provincia, in piena Belle Époque, quando in un albergo arriva una signora francese così affascinante da diventare l’oggetto delle attenzioni di tutti i viveur della zona. Sarebbe solo materia di pettegolezzo, se non fosse che la sua presenza coincide con una sequenza di eventi via via più misteriosi e tragici. Quando, nel fossato del castello, viene trovato il corpo di una giovane terribilmente sfigurata, i giornali si buttano con avidità sulla vicenda, che sembra ricalcare quella londinese di Jack lo Squartatore. Sul caso indaga il commissario Marchini, ma verranno coinvolti anche il suo amico, il maggiore Stoffel, e Tina, la donna amata da entrambi. E sarà un’avventura che cambierà del tutto le loro vite.

L’autore Marco Scardigli è nato, vive e lavora a Novara. Storico militare, ha pubblicato per Mondadori la trilogia sulle battaglie nella storia d’Italia, per Rizzoli Le grandi battaglie del Risorgimento (2010), per Utet, tra gli altri, Viaggio nella terra dei morti (2014) e Il viaggiatore di battaglie (2017). È anche appassionato di gialli: Èvelyne è la seconda avventura con protagonisti Tina, Stoffel e Marchini dopo Celestina. Il mistero del volto dipinto (Mondadori, Milano 2016). Oltre che di storia e narrativa, è anche appassionato di giochi e di cultura gastronomica.

L’incipit del libro: "A mezzanotte e mezza del primo gennaio 1904, con un gelo che morde come un cane arrabbiato, Ernestina Sessa detta Tina torna a casa da palazzo Arnaud con la testa piena di pensieri poco piacevoli. “Siamo davvero povere cose” si dice, asciugandosi una lacrima. Un piede veloce avanti all’altro, le mani infilate ben dentro alle tasche del cappotto, Tina inciampa in un fagotto buttato contro il muro. Dagli stracci spunta il viso di una zingara bambina: due occhi belli e inquietanti, di un colore fra l’ambra e l’oro. “Le leggo le carte?” “A quest’ora?” pensa la donna, ma ugualmente fruga alla ricerca di qualche spicciolo. Dà sempre qualcosa a chi ha bisogno, perché ricorda benissimo cosa sia la fame: avere lo stomaco che miagola e si contorce e sulla tavola solo un pezzo di pane muffo. Poi un lampo: “Ci siamo già viste, vero?” Gli occhi non rispondono né sì né no, ma: “Io sono sempre qui”. Tina corruga la fronte: in quella strada, a cinquanta metri da casa sua, non ha mai visto zingarelle. La prende una vaga inquietudine, impalpabile come un filo di fumo. Allunga gli spiccioli che vengono accolti con cura religiosa e finiscono da qualche parte nella stoffa informe. Dagli stessi stracci appare un mazzo di tarocchi: “Leggo le carte?” Tina rabbrividisce e non sa perché: “No, no grazie. Magari un’altra volta”. La piccola soppesa con attenzione le parole, come se contenessero una qualche verità celata: “Almeno mi dica se il mazzo va bene così, o se devo girarlo”. “Che differenza fa?” Un piccolo sorriso, esile come un lumino. “Cambia tutto. Ogni carta ha il suo rovescio”. Guarda il mazzo, stringe le labbra e conclude: “Come ogni cosa nella vita”".

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