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Giovedì, 21 Settembre 2023
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Novara, in 24 ore doppio trapianto di rene a mamma e figlio

I due famigliari avevano la stessa malattia genetica

Una mamma e un figlio, con la stessa malattia genetica, sono stati trapiantati a distanza di 24 ore.

Gli interventi, effettuati entrambi nel giro di 24 ore alla struttura nefrologia-trapianti renali del Azienda ospedaliero-universitaria di Novara diretta dal professor Vincenzo Cantaluppi, sono stati possibili grazie ad un lavoro di equipe che ha coinvolto la struttura di urologia, diretta dal professor Alessandro Volpe, quella di chirurgia vascolare diretta dalla dottoressa Carla Porta e dalla genetica dei trapianti di Unito-Città della Salute e della Scienza di Torino diretta dal prof. Antonio Amoroso che è anche il direttore del Centro Regionale Trapianti Piemonte.

Mamma e figlio erano affetti dalla sindrome di Alport, una malattia dovuta ad un difetto di una proteina del collageno che causa un'alterazione ai glomeruli, ovvero le strutture di filtrazione dei reni. Le opzioni per questa malattia genetica sono la dialisi o il trapianto.

Il primo ad essere operato è stato il figlio grazie alla donazione degli organi di una persona deceduta a causa di un incidente stradale. La segnalazione al centro regionale trapianti del Piemonte di un potenziale donatore è arrivata dalla rianimazione di un ospedale piemontese. I test effettuati dall'immunogenetica delle Molinette hanno confermato la compatibilità con il giovane paziente in attesa del trapianto.

Nemmeno 24 ore dopo al centro trapianti veniva segnalato, da un ospedale fuori regione, un donatore deceduto a seguito di un'emorragia cerebrale che dopo i test è risultato compatibile con la mamma.

"A distanza di poche ore, mamma e figlio si sono ritrovati entrambi presso il Centro trapianti renali dell’Aou – afferma il professor Cantaluppi -, entrambi stanno bene e tutto ha ricominciato a funzionare prontamente".

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