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Novara, al Maggiore ampliato il pronto soccorso per i pazienti Covid

Sono state apportate diverse migliorie

E’ ampliato e anche riorganizzato il pronto soccorso del Maggiore di Novara: così si potranno accogliere al meglio i pazienti Covid. Sono stati infatti realizzati un nuovo percorso di pre triage e triage, un ambulatorio e anche una camera Covid, il tutto grazie al “Progetto Arcuri” per potenziare le strutture sanitarie durante la pandemia-Sars Cov2 finanziato con 400mila euro.  Le novità sono state illustrate in una conferenza stampa di oggi, venerdì 12 marzo, alla presenza anche del sindaco Alessandro Canelli, dell’assessore regionale Matteo Marnati e dei consiglieri regionali Domenico Rossi e Riccardo Lanzo. 

“E’ stato come un rispondere a un dovere morale, - ha detto il direttore della struttura complessa di Medicina e chirurgia d’urgenza e accettazione Giancarlo Avanzi – questa situazione del Covid ci ha fatto capire ancora di più l’importanza di progettare nuovi spazi; l’evoluzione del paziente Covid può essere repentina, possiamo prevedere ma non abbiamo la certezza e così è bene essere pronti. In questo modo miglioriamo la cura e anche le condizioni di lavoro. La nostra struttura si è comportata e si sta comportando in modo esemplare, siamo riconoscenti a tutti”. 

Il pronto soccorso è così organizzato ora: c’è una postazione di pre-triage con vetrata che servirà a indirizzare i pazienti Covid-19 positivi o sospetti verso il percorso loro dedicato. I pazienti sospetti o sicuramente affetti da Covid saranno inviati, con percorso specifico, a un’area di triage Covid dove verranno accolti e successivamente visitati nell’area Covid+. La via di accesso a questa postazione è separata dalle altre vie di accesso dei pazienti non-Covid. La zona di visita Covid+ è ora dotata di un’area di degenza temporanea, chiamata Obi-Covid, dotata di 5 letti monitorati corredati delle più moderne tecnologie. I pazienti non-Covid potranno accedere al pronto soccorso attraverso il percorso tradizionale, dove vengono sottoposti a triage come da consuetudine. 

La Shock Room o sala Rossa, con la ristrutturazione, è stata ampliata ed è ora dotata di tre postazioni in più, “monitorate e corredate dalle più moderne tecnologie anche di supporto respiratorio – ha aggiunto Avanzi -  Questo ci consente di avere un’area  dove assistere i pazienti più gravi in attesa della loro definitiva collocazione nei reparti o all’interno dei nostri letti di sub intensiva, realizzati grazie alla Fondazione De Agostini. In buona sostanza il pronto soccorso è ora dotato di spazi più ampi per curare e stabilizzare i pazienti Covid+ e non-Covid con letti altamente tecnologici e monitoraggio sofisticato di tutti i parametri vitali oltre alla dotazione delle più moderne tecnologie per terapie infusive e somministrazione di 0ssigeno ad alti flussi e con ventilazione non invasiva”. 

“L’allora commissario straordinario aveva individuato, il 10 novembre scorso, l’Aou di Novara come soggetto attuatore di due interventi, finanziati con i fondi per l’emergenza epidemiologica Covid 19 – ha affermato il direttore generale Mario Minola– Oggi presentiamo la conclusione del primo, risultato di una progettazione ‘creativa’ del Servizio di gestione tecnico-economale diretta da Vincenzo Bruno condivisa con il professor Giancarlo Avanzi,che ha trasformato due cavedi in spazi sanitari fruibili. Il secondo intervento, finanziato con oltre 2 milioni di euro e che prevede la realizzazione di una nuova terapia intensiva e di una nuova terapia sub intensiva sopra l’attuale sede del pronto soccorso, è in fase avanzata di progettazione e verrà concluso entro la fine dell’anno. Grazie alla collaborazione del Comune di Novara, inoltre, è in avanzata progettazione anche un ulteriore ampliamento dell’area dedicata al pronto Soccorso, là dove ora è installata la tenda Cri”. 

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