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Venerdì, 1 Dicembre 2023
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A Oleggio si rompono i piatti per rompere gli stereotipi sul femminicidio

Sabato 25 novembre appuntamento in piazza per dire basta alla violenza sulle donne. La Banca del Tempo allestirà uno striscione sul campanile che simboleggia le donne uccise nel 2023

Rompere dei piatti come simbolo per rompere gli stereotipi. È quello che accadrà sabato, 25 novembre, dalle 10.30 in piazza Martiri ad Oleggio nella Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne.

Sono oltre un centinaio i piatti preparati, riportano le frasi che spesso vengono proposte per giustificare le violenze: "non sopportava la separazione" o "un raptus improvviso di follia", solo per citarne alcune. Molti piatti già rotti e applicati su un pannello sono invece esposti nelle vetrine dei negozi oleggesi.

La "rottura dei piatti" nasce da un'idea di alcune donne della Consulta delle Associazioni oleggesi che in collaborazione con l’assessorato alle Pari Opportunità, ha voluto quest'anno lavorare su due temi paralleli: la memoria delle donne uccise e la retorica dei luoghi comuni spesso usati per raccontare questi omicidi. 

"Mi sono sentita dire - racconta Alessandra Balocco, assessore alle pari opportunità del Comune di Oleggio - 'sabato c'è quella cosa femminista in piazza'. No, non è esattamente così. Non è questione di femminismo è questione che siamo costretti ogni anno a inventarci qualcosa che faccia rumore, che scuota le coscienze, perché non è normale, perché non è più accettabile. 
La Banca del Tempo allestirà uno striscione sul campanile che fa venire i brividi e simboleggia le donne uccise nel 2023: è un massacro continuo. 
L'iniziativa dei piatti che si svolgerà sabato 25 novembre è molto significativa: dobbiamo "rompere". Dobbiamo rompere gli stereotipi, dobbiamo rompere i rapporti tossici, dobbiamo rompere le false giustificazioni perché non esistono giustificazioni per quello che sta succedendo. 
Confido nelle famiglie e nella scuola, che educhino al rispetto delle persone, che educhino alla sconfitta, che educhino al rialzarsi dopo una caduta senza dover fare del male a nessuno. Non so come faremo a cambiare, ma dobbiamo farlo: lo dobbiamo fare tutti insieme, compatti e uniti per dire no! Per dire basta!  Noi iniziamo mettendoci la faccia e spero che tanti decidano di partecipare facendo lo stesso."

La memoria è affidata a una installazione a cura dell’associazione Banca del Tempo, composta da fiori rossi realizzati a mano, che vogliono rendere onore e ricordare tutte le vittime di femminicidio: il filo della vita di queste donne è stato logorato e spezzato brutalmente, allora le mani di altre donne, insieme, hanno annodato ed intrecciato fili rossi.
La riflessione sui luoghi comuni parte invece dalla rabbia provata ogni volta che vengono letti i titoli dei giornali che raccontano i femminicidi e le violenze che colpiscono le donne.
La consulta ha scelto di lasciare spazio a questa rabbia attraverso dei normali piatti quelli che vengono ustati quotidianamente in casa: l'ambiente percepito come più sicuro è invece teatro della maggior parte delle violenze, messe in atto dalle persone che quelle donne dovrebbero amarle e rispettarle.
L'amore non uccide: i raptus non esistono, le presunte provocazioni di lei non sono altro che pessimi tentativi di giustificare l'evidenza degli omicidi, nati da una cultura che ancora vede la donna come un oggetto di proprietà.

Le iniziative in programma per la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, si concluderanno sabato 2 dicembre con lo spettacolo teatrale “L’amore non uccide”, realizzato dalla Consulta delle Associazioni Socio-culturali, Coop e I.T.I. Omar. L’appuntamento è fissato per le 21 presso il Teatro Civico, l’ingresso sarà a offerta libera e il ricavato sarà interamente destinato al Centro Antiviolenza Area nord novarese.

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