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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Treni, la linea Novara-Biella-Santhià tra le 10 linee peggiori d'Italia

A rivelarlo è l'edizione 2023 di Pendolaria, l'indagine di Legambiente sul trasporto ferroviario pendolare in Italia

Due linee ferroviarie tra le 10 peggiori d'Italia sono piemontesi. Non solo: la nostra regione è tra quelle con il maggior numero di linee sospese del Paese, oltre 10, tra cui le ormai dimenticate Novara-Varallo e Arona-Santhià.

Sono alcune dei problemi denunciati da Legambiente nel nuovo rapporto Pendolaria 2023, in cui l'associazione ambientalista fa il punto sul trasporto ferroviario pendolare in Italia. 

Secondo l'indagine di Legambiente, a pesare sul trasporto su ferro nel nostro Paese sono i continui ritardi infrastrutturali, i treni poco frequenti, le linee a binario unico, la lentezza nella riattivazione delle linee ferroviarie interrotte, chiuse e dismesse, e poi le risorse economiche inadeguate. Dall'altra parte, il trasporto pendolare risente ancora degli effetti della pandemia: seppur cresciuto, il numero dei pendolari non raggiunge ancora i livelli del periodo pre-pandemico.

Per quanto riguarda il Piemonte, due linee piemontesi risultano fra le 10 peggiori linee nazionali: si tratta della Genova-Acqui-Asti e della Biella-Santhià-Novara. Sulla prima, si legge nel rapporto Pendolaria, uno dei problemi maggiori riguarda i mancati investimenti sull’infrastruttura. Rimane inoltre aperta la questione del mancato coordinamento tra Regione Piemonte e Regione Liguria, che gestiscono separatamente i due tronconi Asti-Acqui e Acqui-Genova. In questo modo è necessario cambiare treno per percorrere l’intera tratta, con ampie possibilità di perdere la coincidenza. La tratta tra Biella-Santhià, invece, è stata elettrificata a inizio 2022, mentre la linea Biella-Novara è stata inserita tra quelle per la sperimentazione ad idrogeno, creando disomogeneità tra le due tratte, un tempo gestite come una sola linea. Per ovviare al problema, spiega Legambiente nell'indagine, sembra che si stia accantonando l'ipotesi della sperimentazione dell'idrogeno della Biella-Novara a favore dell'elettrificazione, ma al momento la Regione non ha finanziato neanche la progettazione, per cui rimane l'incertezza. 

"Non possiamo trascurare il capitolo delle linee sospese - dichiara Giorgio Prino, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta -. In Piemonte centinaia di chilometri di ferrovia restano inutilizzati. Si tratta della regione che 'vanta' il maggior numero di linee sospese d'Italia, ormai inattive da circa dieci anni".

Nella nostra regione, infatti, dal 2000 ad oggi sono state dismesse o chiuse oltre 10 linee ferroviarie, tra cui la Arona-Santhià (chiusa nel 2012) e la Novara-Varallo Sesia (chiusa nel 2014). Per quanto riguarda i convogli, invece, l'età media dei treni utilizzati in Piemonte è di 15,1 anni (quella nazionale di 15,3), ma il 47,2% dei treni ha più di 15 anni.

"Solo grazie all'opera di Fondazione Fs - prosegue Prino - recentemente sono state riattivate alcune linee a scopo turistico, con la speranza che tale azione possa spronare la Regione affinché, almeno su quelle linee, ripristini il servizio per i pendolari. Inoltre, anche sulle linee regionali ancora attive, dopo la riduzione delle corse durante la pandemia, il servizio non è più tornato ai livelli precedenti. È necessario un vistoso cambio di marcia se si vogliono rispettare gli obiettivi Europei, servono coraggio politico e coerenza. Ad oggi costringiamo i pendolari regionali a utilizzare trasporti su gomma, pericolosi ed inquinanti". 

Nel rapporto di Legambiente si legge inoltre che "la gestione del servizio ferroviario regionale è suddivisa su due ambiti: il Servizio ferroviario metropolitano (Sfm) che riguarda l'area della Città metropolitana di Torino e il Servizio ferroviario regionale (Sfr) che riguarda il resto del territorio regionale. Per quanto riguarda l'Sfr, nel 2022 è stato siglato il nuovo contratto di servizio con Trenitalia che prevede, a parità di costo, un minor numero di corse, situazione che penalizza fortemente i pendolari. Le associazioni dei consumatori hanno depositato un ricorso al Tar rilevando le incongruenze del nuovo contratto rispetto alle prescrizioni dell'Autorità di regolazione dei trasporti che la Regione Piemonte ha inspiegabilmente ignorato. Come se non bastasse, numerose sono le carenze e le criticità che si riscontrano nelle diverse aree, con servizi ridotti o inesistenti nei festivi e prefestivi, cosicché anche chi vuole recarsi da turista in molte zone del Piemonte deve ricorrere al mezzo privato".

Infine, tra le buone pratiche, che permettono ai pendolari di viaggiare meglio, segnalate dal rapporto di Legambiente ci sono anche i nuovi treni regionali Rock nella tratta Torino-Milano (71): i nuovi convogli, che circolano tra Milano e Torino dal 25 novembre 2022, sono provvisti di due piani e hanno una capienza complessiva di oltre 1.000 persone (600 sedute) ciascuno.


 

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