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Cavalcavia XXV Aprile, nuova perizia sul ponte crollato: si allungano i tempi per la riapertura

Nuove analisi per capire le cause del crollo. Slittano ancora i tempi per la riapertura

Una nuova perizia sul cavalcavia XXV Aprile farà slittare, di nuovo, i tempi per la riapertura del ponte al traffico.

Il gip ha infatti disposto una nuova perizia, con periti super partes, per avere ulteriori chiarimenti su quali siano le cause che hanno portato alla frana di una spalletta del cavalcavia lo scorso 9 ottobre nel quale è rimasta coinvolta un'automobilista, fortunatamente senza gravi conseguenze. Al momento gli avvisi di garanzia emessi per crollo colposo sono sei, nei confronti due imprenditori e quattro ex dirigenti comunali che negli anni si sono occupati dei lavori. Il cavalcavia XXV Aprile infatti è stato costruito tra il 1970 e il 1974, ma già nel 1990 erano stati fatti lavori di consolidamento della rampa crollata, perchè c'era stato un problema alle spallette. Nel 2002 ci sono state invece le opere di manutenzione sul cavalcavia vero e proprio, mentre nel 2014 è stato segnalato che sulla rampa dall'altra parte, verso il Curtatone, c'era stato uno smottamento della strada e quindi era stato messo in atto un programma di rinforzo, con chiusura parziale del cavalcavia. 

Gli esperti del Politecnico di Milano procederanno ora ad ulteriori controlli e perizie: avranno un massimo di 90 giorni per depositare le loro conclusioni. Nel frattempo il cavalcavia rimarrà ancora sotto sequestro e, quindi, non potranno iniziare i lavori di sistemazione, che prevedono anche la realizzazione di un marciapiede sul lato sinistro della struttura, andando verso la città, e di una pista ciclabile sul lato destro. Ci sarà anche un restringimento della carreggiata, con abbassamento del limite di velocità e l'installazione di autovelox fissi. La durata prevista dei lavori è di circa 4 mesi. 

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