Coronavirus, Piemonte verso zona arancione: cosa cambia per i novaresi
Da venerdì 27 la Regione potrebbe essere inserita tra quelle "arancioni"
L'ordinanza del ministro Speranza, con cui il Piemonte è stato confermato in zona rossa, varrà fino al 3 dicembre, ma già dal 27 novembre potrebbe arrivare la decisione che sposta la Regione in zona arancione.
Questo significa un allentamento delle misure di contenimento del coronavirus: spostamenti liberi all'interno del proprio comune, negozi e centri estetici aperti, ma ristoranti e bar ancora chiusi. Non è ancora certo il passaggio, ma sembra che si vada verso questa decisione.
Coronavirus, cosa è consentito fare in zona rossa: le regole per Novara e il Piemonte
Spostamenti
Se il Piemonte diventerà "arancione" verrebbe meno il divieto di spostamento all'interno del proprio comune. Dovrebbe essere possibile spostarsi liberamente e senza autocertificazione sempre nei confini del comune dove si vive e rispettando il coprifuoco, che per le zone arancioni rimane valido dalle 22 alle 5.
Anche nelle zone arancioni è invece vietato spostarsi al di fuori del proprio comune e della propria regione salvo che per comprovate necessità e motivi di lavoro, studio e salute. Rimane consentito, analogamente a quanto accade nelle rosse, andare ad assistere un parente o un amico non autosufficienti senza limiti di orario. Così come è consentito uscire per "raggiungere i figli minorenni presso l’altro genitore o comunque presso l’affidatario, oppure per condurli presso di sé, sono consentiti anche tra Comuni di aree differenti".
"Tutti questi spostamenti - si legge nelle Faq del Ministero - dovranno in ogni caso avvenire scegliendo il tragitto più breve e nel rispetto di tutte le prescrizioni di tipo sanitario". È consentito anche se "fortemente sconsigliato" anche spostarsi per accompagnare i propri figli dai nonni.
Negozi, ristoranti e centri commerciali
Rimangono invece chiusi al pubblico, anche nel caso di passaggio a zona arancione, bar pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie (ad esclusione delle mense e del catering) che possono continuare a effettuare esclusivamente servizi d'asporto (fino alle 22) e a domicilio. Permane, di conseguenza, anche il divieto di consumare cibo e bevande nella adiacenze dei locali.
A poter aprire in area arancione sono invece i negozi di tutti i tipi (non più soltanto quelli alimentari), compresi quelli di estetica, e i centri commerciali (che però rimangono chiusi nei giorni festivi e prefestivi).
Ancora lezioni a distanza per prima e seconda media
Non ci sarebbero cambiamenti per gli istituti superiori e professionali: anche in area arancione è prevista la didattica a distanza al 100%. Rimango invece aperte, ovviamente, scuole elementari e dell'infanzia.
Per quanto riguarda le medie, anche se il Dpcm consentirebbe il ritorno a scuola di prima e seconda media, la Regione ha deciso di proseguire con la didattica a distanza.
Trasporti, sport e cultura
Invariata con la 'promozione' a zona arancione la situazione dei trasporti pubblici, sui quali permane il limite di capienza del 50%. Stessa cosa per l'ambito sportivo e culturale: rimangono chiusi teatri, cinema, piscine e palestre.