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Coronavirus: contagi e ricoveri ancora in crescita, ma il Piemonte resta in zona gialla

Il tasso di occupazione dei posti letto di terapia intensiva sale al 23,2%, mentre quello dei posti letto ordinari al 28,4%. I dati del pre report settimanale

Crescono ancora i contagi e i ricoveri in Piemonte, ma la nostra regione può continuare a restare in zona gialla. Lo ha annunciato la Regione, comunicando i dati del pre report settimanale del Ministero della Salute e dell'Istituto superiore di sanità.

Nella settimana 3-9 gennaio in Piemonte il numero dei nuovi casi e dei focolai cresce, come nel resto del territorio nazionale. Secondo quanto riportato dal pre report, che sarà validato domani, venerdì 14 gennaio, dall'ordinanza del ministro Speranza, l’Rt puntuale calcolato sulla data di inizio sintomi passa da 1.44 a 1.88 e la percentuale di positività dei tamponi sale al 30%. 

In Piemonte la variante Omicron riguarda il 77% dei nuovi casi di covid

L’incidenza del contagio, ormai fuori controllo, è invece di 2.227,32 casi ogni 100mila abitanti (il che vuol dire che continua ad essere praticamente impossibile riprendere a fare il tracciamento dei casi). Il tasso di occupazione dei posti letto di terapia intensiva sale al 23,2% (la scorsa settimana era al 21,7%), mentre quello dei posti letto ordinari rimane sotto la soglia del 30%, ed è pari al 28,4% (la scorsa settimana era del 26%). 

"In queste settimane è stato fatto un lavoro di potenziamento della disponibilità di posti letto da destinare ai pazienti Covid - spiega l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi -. Questo, in condivisione con il Ministero, e in linea con quanto già fatto da altre Regioni, ci ha consentito di aggiungere in area medica altri 970 posti ai 5.824 che facevano già parte della potenzialità del Piemonte. In particolare 500 nuovi posti sono frutto della collaborazione con il sistema sanitario privato e gli altri della riorganizzazione nelle aziende sanitarie previste dal nostro piano pandemico. Restiamo in zona gialla osservando negli ultimi giorni un rallentamento della crescita dei nuovi casi, segnale positivo e indicativo dell’avvicinamento al plateau, ma questo non significa che possa calare il nostro livello d’attenzione e resta massimo l’impegno nel garantire la migliore assistenza ai cittadini che nelle prossime settimane potrebbero averne bisogno. E oggi più che mai è importante che chi non ha ancora aderito alla campagna vaccinale lo faccia, perché è l’unico modo che abbiamo per contenere le ospedalizzazioni nelle forme gravi a cui può portare il Coronavirus".

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