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Coronavirus, in Piemonte anticipata di 10 giorni la prenotazione del vaccino per i 30enni

L'annuncio della Regione. Dal 4 giugno al via anche le preadesioni per la fascia 16-29 anni

Anticipata di 10 giorni la prenotazione del vaccino anti covid per i 30enni.

Lo ha annunciato la Regione Piemonte, che fa sapere che è stata anticipata al 28 maggio la possibilità di preaderire per la fascia 30-39 anni, inizialmente prevista dall’8 giugno, e al 4 giugno per la fascia 16-29 anni, mentre era prevista dal 15 giugno. Per prenotare bisognerà andare sul sito www.ilPiemontetivaccina.it e manifestare l'adesione per essere vaccinato compilando tutti i campi.

Come ci si prenota per il vaccino in Piemonte?

Intanto nei primi quattro giorni di preadesione sono state 73.740 le persone della fascia 40-44 anni che si sono registrate su www.ilPiemontetivaccina.it Quindi, tenendo conto anche della fascia 45-49, che ha iniziato le pre-adesioni a partire da lunedì scorso 17 maggio, sono in tutto 195.209 i quarantenni pronti a farsi vaccinare.

Appuntamento al momento della prenotazione

La Regione ha annunciato che dal 17 maggio il sistema regionale comunicherà a tutti i cittadini che effettueranno la prenotazione giorno, luogo e ora della convocazione. La comunicazione sarà inviata tramite sms, e la data di somministrazione sarà poi visibile anche all'interno del "percorso vaccinale" sul portale regionale della campagna di vaccinazione, su cui, anche chi ha prenotato prima del 17 maggio, potrà vedere tutti gli appuntamenti.

In Piemonte si saprà la data del vaccino al momento della prenotazione

Quale vaccino sarà somministrato?

Non è possibile conoscere in anticipo quale vaccino sarà somministrato, dato che le dosi vengono inoculate in base alla disponibilità. Il Piemonte ha però annunciato che le dosi immagazzinate in regione di AstraZeneca saranno utilizzate in minima parte per le prime somministrazioni da parte dei medici di base, mentre la maggior parte sarà conservata per i 227mila richiami che sono già previsti per la fine di giugno. Ai medici di base saranno anche destinate principalmente le dosi di Johnson&Johnson, mentre Asl e centri vaccinali utilizzeranno principalmente, ma non esclusivamente, Pfizer e Moderna.

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