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Stabilizzare i precari del settore pubblico: presidio dei sindacati davanti alle Prefetture di Novara e Verbania

Venerdì 25 marzo dalla 10 alle 12 lavoratori e sindacati tornano in piazza per chiedere di garantire giusti contratti nazionali ai lavoratori pubblici e un numero adeguato e straordinario di assunzioni

Domani, venerdì 25 marzo, dalle 10.00 alle 12 le categorie del pubblico di Cgil, Cisl e Uil tornano in piazza per due presidi davanti alle Prefetture di Novara e Verbania, "non solo per sollecitare le risorse per un dignitoso rinnovo contrattuale dei dipendenti degli enti locali e della sanità pubblica - si legge in una nota stampa di Fp Cgil Novara Vco - ma anche per chiedere le risorse per concretizzare un vero e reale piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato oltre a stabilizzare i precari, a garanzia del mantenimento e dello sviluppo del perimetro pubblico dei servizi".

E’ ormai notizia di questi giorni la difficoltà delle Aziende sanitarie pubbliche del Piemonte, e quindi anche di Novara e del Vco, di garantire il pareggio di Bilancio nei preventivi del 2022: "Compare un effetto paradosso - spiegano da Fp Cigl - arrivano i tanti soldi del Pnrr per le future infrastrutture, anche sanitarie soprattutto territoriali, ma non ci sono i soldi per garantire i servizi sanitari già presenti e per stabilizzare i tantissimi precari, tra tempi determinati, interinali e cooperative, che oggi ci sono nel sistema pubblico della sanità e degli enti locali".

"Ed oltre a chiedere di smaltire le lunghe liste di attesa accumulatesi in questi due anni pandemici - si legge ancora nella nota di Fp Cgil - la Regione, ma anche gli enti locali, sono chiamati a dare risposte serie e reali in tema di accoglienza dei cittadini ucraini che scappano dalla loro guerra. Con quale personale sia sanitario che degli enti gestori delle politiche sociali e dei Comuni? Con quali soldi per giustamente riconoscere la loro opera straordinaria di disponibilità che hanno messo e che continuano a mettere in campo? Si vuole dare finalmente, attraverso una migliore organizzazione e più assunzioni, un equilibrio tra tempo di vita e tempo lavoro di questi lavoratori sfiancati da due anni di estrema pressione?".

Secondo i sindacati, inoltre, anche negli enti locali le cose non vanno meglio; le assunzioni a tempo indeterminato sono ancora molto scarse perché esistono vincoli legislativi che non favoriscono una straordinarietà assunzionale: "si sa che ci saranno assunzioni a tempo determinato (quindi altri precari) per il Pnrr - spigano da Fp Cgil - ma non sappiamo quanti poi ne verranno stabilizzati. Ed anche: ci sono parecchi milioni per la costruzione di asili nido ma nulla per l’assunzione di personale pubblico che li andrà a gestire. Si sta allargando il perimetro di intervento del privato e restringere ulteriormente quello pubblico? Inoltre ad oggi vi è il forte rischio che il sacrosanto rinnovo del contratto nazionale di questi due comparti, se non vi saranno risorse aggiuntive complessive che lo Stato riteniamo debba mettere a disposizione di Regioni ed enti locali, sia messo in competizione con le assunzioni e con le conseguenti esternalizzazioni. E potrebbe esserci anche il paradosso che, se non vengono tolti i vincoli sui limiti dei fondi di produttività, che questi, qualora ci fossero assunzioni, non siano adeguati e sufficienti per valorizzare adeguatamente tutti i dipendenti".

Per questo motivo, in sindacati chiedono che la Regione e il Governo "diano veri strumenti e risorse per garantire giusti contratti nazionali ai lavoratori pubblici e un numero adeguato e straordinario di assunzioni affinchè i diritti di cittadinanza e di salute siano veramente esigibili".

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