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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Polemica sul regolamento di polizia: no ad abiti che offendano il comune senso del pudore

Vietato anche l'alcol in bottiglie di vetro, le bici legate ai pali e sostare in gruppo di fronte a bar e locali

Il nuovo regolamento di polizia urbana è stato approvato in consiglio comunale mercoledì e ha scatenato numerose polemiche. Tra il divieto di mostrarsi in "abiti che offendano il comune senso del pudore", di vendere bevande in vetro anche per gli alimentari e legare le biciclette ai pali, le proteste sono state numerore.

No ad abiti succinti?

Certamente l'articolo del nuovo regolamento che ha suscitato più discussioni è l'11, che al punto E recita "è vietato mostrarsi in pubblico in abiti che offendano il comune senso del pudore". Immediatamente sono scattate le polemiche, tra chi parla di un "ritorno della buoncostume" o del divieto di minigonne e shorts o di strumentalizzazione. Certamente la questione principale è in che modo si può stabilire quale sia "il comune senso del pudore" e quali abiti siano permessi e quali no. Il capogruppo della Lega in consiglio Matteo Marnati parla addirittura di fake news. "È stata messa in giro una falsa notizia la quale racconta che a Novara non si possa circolare in abiti succinti. Niente di più falso. La norma prevede, in forma generica, che ci siano luoghi e situazioni ove bisogna mantenere il senso del pudore". "Non siamo bigotti o oscurantisti - spiega l'assessore comunale alla sicurezza Mario Paganini - è solo una questione di decoro. Volevamo dare un appiglio formale a quelle situazioni che spesso capitano e che mettono a disagio - spiega -. Si può stare in costume da bagno in piscina, ma non entrare a teatro: se una si presenta così, viene allontanata e ora la maschera può fare riferimento a un atto formale. Ogni luogo prevede un suo modo di porsi. Il riferimento al 'comune senso del pudore' è voluto perché si tratta di un concetto in divenire, che cambia a seconda dei tempi e delle sensibilità". In particolare la norma sarebbe stata introdotta dopo numerose lamentele per persone che giravano in costume da bagno o a torso nudo nei parchi pubblici cittadini. 

L'alcol e le bottiglie di vetro

Tante polemiche, questa volta dalle associazioni di categoria, per l'articolo 34: "É sempre vietata agli esercenti di attività artigianali del settore alimentare, circoli o altri punti di ristoro la vendita per asporto di bevande di qualsiasi genere in contenitori di vetro, fatto salvo il consumo sul posto unitamente ad alimenti" pena una multa da 100 a 500 euro. La norma penalizzarebbe quindi i piccoli negozi, ad esempio le panetterie, che spesso vendono anche bevande, come vino, birra o bibite, e che adesso non potranno più farlo. Le associazioni di categoria hanno quindi chiesto un incontro con l'amministrazione, che si è detta pronta a discuterne. 

Vietato sostare sui marciapiedi

Di difficile applicazione invece l'articolo 37, che dice che "è vietato sostare o indugiare, in gruppo, sui marciapiedi di fronte ai pubblici esercizi di somministrazione di bevande e alimenti, al di fuori degli spazi autorizzati, in modo da causare intralcio al transito normale degli altri pedoni e/o creare disturbo alla quiete e alla tranquillità pubblica". Sarebbe quindi proibito fermarsi in gruppo vicino ad un locale: la multa, sempre da 100 a 500 euro, dovrebbe quindi andare alle decine di persone che, soprattutto in piazza Martiri alla sera, si fermano fuori dai bar a chiacchierare.

Gli altri divieti: biciclette e sexy shop

L'articolo 12 dice che è vietato "legare i velocipedi a pali, tabelloni per affissioni o elementi di arredo urbano o, comunque lasciarli ivi “parcheggiati” o abbandonati". In molti si sono lamentati che gli stalli per le biciclette sono veramente pochi e che quindi a Novara è difficile trovare dove lasciare la bici. Più curioso invece l'articolo 30, che vieta l'apertura di sexy shop in zone "di particolare interesse archeologico, storico, artistico e ambientale a tutela del senso del pudore comunemente percepito dai cittadini con particolare riguardo all’esigenza di evitare, nell’ambito del territorio comunale, situazioni che possano nuocere allo sviluppo fisico, psichico o morale dei minori". 

Prostituzione e bivacchi

Tornano poi le norme già presenti nei regolamenti precedenti che vietano "l'attività di meretricio" e che vietano di fermarsi a contrattare prestazioni sessuali, anche in auto, "con soggetti che esercitano l’attività di meretricio su strada o, che per il loro atteggiamento, abbigliamento e modalità di approccio manifestino l’intenzione di esercitare prestazioni sessuali". Vietati anche i bivacchi e l'accattonaggio, pena una multa tra i 100 e i 500 euro. 

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