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Novara, domenica entra in vigore il discusso regolamento di polizia urbana

Vietati abiti che offendano il senso del pudore, biciclette legate ai pali, prostituzione e abiti che mascherino il volto. Il testo completo

Entrerà in vigore domenica 9 dicembre il discusso regolamento di polizia urbana, che ha suscitato moltissime polemiche e ha attirato anche l'attenzione dei media nazionali.

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Il regolamento sarà quindi valido a partire da questo fine settimana. Linea dura nei confronti dei trasgressori però: il Comune ha stabilito che i pagamenti in misura ridotta della sanzione siano molto alti. Un esempio per tutti: se si butta una carta a terra, violando l'articolo 8, si incorre in una sanzione che va da 100 a 500 euro, mentre il pagamento in misura ridotta è stato fissato a 400 euro. Quindi, se si vuole chiudere subito la vicenda pagando la multa, bisognerò pagare 400 euro, altrimenti si deve attendere il contenzioso.

 Nei prossimi mesi però potrebbero essere presentate delle revisioni di alcuni punti, come l'amministrazione aveva annunciato

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 Ecco i punti principali. 

Il testo completo del Regolamento di Polizia Urbana di Novara

Il comune senso del pudore

Certamente l'articolo del nuovo regolamento che ha suscitato più discussioni è l'11, che al punto E recita "è vietato mostrarsi in pubblico in abiti che offendano il comune senso del pudore". Immediatamente sono scattate le polemiche, tra chi parla di un "ritorno della buoncostume" o del divieto di minigonne e shorts o di strumentalizzazione. Certamente la questione principale è in che modo si può stabilire quale sia "il comune senso del pudore" e quali abiti siano permessi e quali no. "Non siamo bigotti o oscurantisti - aveva spiegato l'assessore comunale alla sicurezza Mario Paganini - è solo una questione di decoro. Il riferimento al 'comune senso del pudore' è voluto perché si tratta di un concetto in divenire, che cambia a seconda dei tempi e delle sensibilità".

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Gli altri divieti: biciclette, sexy shop e volto coperto

L'articolo 12 dice che è vietato "legare i velocipedi a pali, tabelloni per affissioni o elementi di arredo urbano o, comunque lasciarli ivi “parcheggiati” o abbandonati". Più curioso invece l'articolo 30, che vieta l'apertura di sexy shop in zone "di particolare interesse archeologico, storico, artistico e ambientale a tutela del senso del pudore comunemente percepito dai cittadini con particolare riguardo all’esigenza di evitare, nell’ambito del territorio comunale, situazioni che possano nuocere allo sviluppo fisico, psichico o morale dei minori". 

L'articolo 37 dice che "è vietato sostare o indugiare, in gruppo, sui marciapiedi di fronte ai pubblici esercizi di somministrazione di bevande e alimenti, al di fuori degli spazi autorizzati, in modo da causare intralcio al transito normale degli altri pedoni e/o creare disturbo alla quiete e alla tranquillità pubblica". 

Tornano anche i divieti di prostituzione, di bivacco e di praticare attività di mendicità, come nei regolamenti comunali precedenti. Si inaspriscono anche le sanzioni per la vendita di alcol a minori e per il consumo di alcolici in alcune zone. 

Aggiunto anche al momento dell'approvazione definitiva, un nuovo articolo, il 23bis, che prevede il “divieto di abbigliamento atto a mascherare o a travisare il volto per l'accesso agli uffici comunali”. L'emendamento, formulato dai gruppi di maggioranza, dice che non si può quindi entrare negli uffici comunali con un abbigliamento "che possa impedire o rendere difficoltoso il riconoscimento", pena una multa da 100 a 500 euro. 

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