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Venerdì, 19 Aprile 2024
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C'è anche l'Upo nella ricerca della terapia intelligente che “spegne” i tumori

L'università di Novara ha partecipato all'importante ricerca internazionale: ridurre la crescita dei tumori tramite molecole in grado di controllare le alterazioni genetiche

Ridurre la crescita dei tumori tramite molecole di RNA in grado di controllare le alterazioni genetiche delle cellule malate e correggerne i difetti: c'è anche Novara nello studio internazionale sulla terapia intelligente che "spegne" i tumori.

Lo studio internazionale in Italia è stato finanziato da Associazione italiana per la ricerca sul cancro, Fondazione Cariplo, MIUR, MEF e Regione Campania, al quale hanno partecipato studiosi del Consiglio nazionale delle ricerche e dell'Università del Piemonte Orientale, in collaborazione con colleghi di prestigiose istituzioni statunitensi e l’Università di Singapore.

I risultati della ricerca sono pubblicati su Nature Communications: lo studio interviene nel processo noto come metilazione del DNA, il meccanismo epigenetico che “silenzia” i geni, impedendone l'attività, che ha dimostrato avere una diretta correlazione con l’insorgenza del cancro. Tale processo è governato da proteine specifiche, le DNA metiltransferasi, il cui controllo può fornire nuove promettenti strategie terapeutiche per contrastare le anomalie della metilazione nei tumori. “Fino ad oggi gli unici composti capaci di bloccare questo processo di alterazione genetica delle cellule tumorali presentavano un’elevata tossicità e non erano selettivi”, afferma Vittorio de Franciscis (Cnr-Irgb). “La nostra tecnica, invece, consente di agire in maniera mirata, aprendo una nuova frontiera terapeutica nella cosiddetta medicina di precisione: utilizza, infatti, piccole molecole di RNA (AptaDiR) che agiscono selettivamente bloccando una specifica DNA metiltransferasi e promuovendo così una significativa riduzione della crescita del tumore”. 

I risultati ottenuti, frutto dell’integrazione delle diverse competenze dei gruppi di ricerca coinvolti, aprono la strada a una nuova classe di terapie intelligenti a RNA, che intendono migliorare le attuali terapie e la qualità di vita dei pazienti. “Inoltre, questo approccio mirato potrebbe essere esteso anche ad altre patologie, e segnare un punto di svolta fondamentale nel trattamento di condizioni genetiche incurabili conseguenti ad anomalie della metilazione”, conclude de Franciscis.

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