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Attualità Fontaneto d'Agogna

A scuola di biodiversità, ambiente e territorio con Slow Food

Il progetto di Slow Food nelle scuole punta ad educare i ragazzi e a valutare una possibile alternativa lavorativa nelle filiere locali

Raccontare ai ragazzi l’impegno e la passione delle donne, degli uomini e dei giovani della rete di Slow Food, riscoprendo con loro anche i tesori, le eccellenze e le unicità del nostro territorio.

È quanto ha svolto nelle scorse settimane la Condotta Slow Food delle Colline Novaresi, in occasione di alcuni cicli di incontri con gli alunni delle scuole secondarie dell’istituto comprensivo San Giulio dei plessi di San Maurizio d’Opaglio, Orta San Giulio e Armeno.

"Tra gli obiettivi della nostra associazione - afferma il fiduciario della Condotta Slow Food delle Colline Novaresi Luca Platini - c’è quello di portare a conoscenza dei giovani delle scuole cosa fa nel concreto la chiocciola, il valore del cibo buono, pulito e giusto anche sul nostro territorio. La collaborazione con l’istituto San Giulio è molto importante perché ci consente di confrontarci in classe coi giovani, che si sono dimostrati curiosi e attenti ai temi della tutela della biodiversità e dell’ambiente".

Il progetto, denominato "Slow Food nelle scuole", è stato ideato e pensato per presentare agli alunni la filosofia di Slow Food, far conoscere loro alcune perle del territorio, nonché l’opportunità di una possibile alternativa lavorativa legata alla filiera del cibo locale. Quattro i moduli proposti, anche grazie al coinvolgimento delle tre comunità Slow Food della zona (Comunità Presidio della Cipolla Bionda di Cureggio e Fontaneto, Comunità Slow Food per la valorizzazione del riso Razza77, Comunità Slow Food per la tutela degli insetti Pronubi dell’Alto Piemonte): Slow Food nel mondo, in Italia e nelle Colline Novaresi, cosa, come e perché lo fa; la Cipolla Bionda, la sua storia legata al territorio, il ciclo biologico e
la coltivazione; la tutela della biodiversità locale e in particolare delle api e degli insetti pronubi, e le problematiche legate al loro declino; la natura e i paesaggi della risaia, il recupero dell’antica varietà di riso novarese Razza77, le fasi di coltivazione e di lavorazione, dal campo al piatto.

"È stato bello ed entusiasmante incontrare le classi - afferma Oscar Temporiti, referente dei rapporti con le scuole per la Condotta Slow Food delle Colline Novaresi - ogni ragazzo ci ha trasmesso qualcosa, e siamo certi che questa esperienza sia stata molto arricchente sia per loro che per noi. Ci auguriamo di poter ripetere in futuro questo percorso anche in altre scuole del territorio".

I tre plessi delle scuole secondarie di primo grado dell'istituto San Giulio comprendono 3 classi e un totale di 57 studenti ad Armeno, 5 classi e 86 studenti a Orta San Giulio e 7 classi e 145 studenti a San Maurizio d’Opaglio. Gli alunni dei tre plessi provengono, oltre che dalle scuole primarie dei comuni citati, da Alzo, Pella, Pogno, Miasino, Pettenasco.

"L’esperienza degli studenti è stata sicuramente positiva - dichiara la docente Nunzia Vairo, referente del progetto per le scuole dell’istituto - Sono stati informati su alcune eccellenze del nostro territorio e sulle professioni legate alla filiera del cibo locale e alla protezione della biodiversità. Le lezioni sono state proposte in modo accattivante, i ragazzi sono stati coinvolti operativamente e hanno conosciuto un potenziale percorso per un progetto di vita legato al territorio e alla sostenibilità che prima dell’incontro con gli esperti di Slow Food non avevano considerato".

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