Qualità dell'aria e siccità: migliora la situazione in Piemonte grazie alla pioggia di maggio
A rivelarlo sono i dati della Relazione sullo Stato dell'Ambiente 2023, presentata a Torino da Arpa e Regione Piemonte
Quasi azzerato il deficit di piogge e migliorati i dati della qualità dell'aria: è questa la sintesi della Relazione sullo stato dell'Ambiente 2023 in Piemonte, redatta da Arpa e Regione Piemonte e presentata a Torino nella giornata di ieri, lunedì 5 giugno.
Per quanto riguarda la siccità, le piogge del mese di maggio - più di 230 millimetri - hanno permesso di recuperare, quasi del tutto, il deficit di pioggia: nel periodo gennaio-aprile 2023 il deficit era a -50%, ora, grazie alle precipitazioni delle ultime settimane, si è arrivati a -7%, grazie ad un +90% della media di precipitazioni del mese di maggio registrate dal 1991.
"La pioggia è arrivata - ha precisato l'assessore regionale all'Ambiente Matteo Marnati - l'agricoltura tira un respiro di sollievo ma non dobbiamo abbassare la guardia, dobbiamo lavorare per ridurre la dispersione idrica mentre in parallelo è già partita la strategia per la creazione di nuovi invasi".
Sul fronte della qualità dell'aria, invece, il 2023 fotografa, nei primi cinque mesi dell'anno, un miglioramento dei dati relativi al Pm10 e anche della concentrazione degli ossidi di azoto rispetto allo stesso periodo del 2022.
"I dati - ha sottolineato il direttore generale di Arpa Piemonte Secondo Barbero - indicano che il 2022 è stato l'anno più caldo mai misurato, con un'anomalia positiva di 1,5 °C rispetto alla temperatura media del Piemonte, e il più secco con -45% delle precipitazioni medie annuali. Con le piogge dell'ultimo mese di maggio e i primi giorni di giugno, con precipitazioni medie di circa 230 mm di pioggia, il deficit del 2023 è quasi completamente recuperato e le portate dei fumi sono tornate nella norma, anche se non abbiamo recuperato la mancanza di piogge dello scorso anno e questo si vede nelle falde, che sono ancora molto basse. Per quanto riguarda la qualità dell'aria i dati del Pm10 nei primi 5 mesi dell'anno, se paragonati ai primi 5 mesi del 2022 hanno valori inferiori sia come concentrazioni medie che come numeri di giorni di superamento".
"Anche se il maggio di quest'anno, con il 90% in più di piogge, porterà a un'estate non particolarmente critica - ha precisato ancora Barbero - non dobbiamo abbassare la guardia. Stiamo vivendo una parentesi, e le situazioni estreme si potranno riproporre".
E il miglioramento della qualità dell'aria è uno degli obiettivi principali delle misure messe in atto dalla Regione, che nella programmazione 2023-2027 dei Fesr, Fondi europei di sviluppo regionale, ha previsto lo stanziamento di 475 milioni di euro per la transizione ecologica, oltre il doppio rispetto programmazione precedente. Inoltre, nNel 2023 la Regione lavora su 470 milioni di euro, da varie fonti di finanziamento, per il miglioramento della qualità dell'aria, per i trasporti, per l'efficientamento energetico, le green community e l'idrogeno. Per quanto riguarda i trasporti, sono stati acquistati, con 36 milioni di euro del Ministero dell'Ambiente, 145 nuovi pullman e altri 488 con 78 milioni di euro provenienti da vari fondi. Altri 100 mezzi sono in arrivo, entro il 2026, con le risorse di completamento del Pnrr (29 milioni). I 5,3 milioni di risorse regionali hanno già consentito di sostituire 317 veicoli commerciali di imprese e privati inquinanti con mezzi green; grazie a 1,4 milioni sono state acquistate oltre 700 stufe a basso impatto ambientale, e 3,1 milioni sono in campo per favorire progetti di mobilità sostenibile in città.
"Abbiamo triplicato le risorse rispetto al passato perché quella della tutela dell'ambiente e della qualità dell'aria è una partita nella quale non c'è tempo da perdere - ha commentato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. I dati del 2023 sono migliori rispetto a quelli del 2022 e questo è per noi stimolo per proseguire sulla strada intrapresa e premere sull'acceleratore delle misure a favore dell'ambiente. Per farlo abbiamo previsto risorse, per sostituire i mezzi pubblici, per aiutare i privati ad acquistare auto a ridotto impatto ambientale e sostituire gli impianti di riscaldamento. É vero che la conformazione geomorfologica del Piemonte non ci aiuta, ma questo non può essere un alibi, deve anzi uno stimolo a proseguire su questa strada e fare meglio".
"Il primo obiettivo che ci siamo dati al momento del nostro insediamento, nel 2019, è stato quello di aggiornare tutti i piani relativi alle questioni ambientali ed energetiche che erano fermi da anni - ha aggiunto ancora Marnati -. E li abbiamo aggiornati tutti: dal nuovo Piano di tutela delle acque, fermo al 2007, al Piano energetico ambientale, datato 2004, passando per l'approvazione della nuova Strategia di sviluppo sostenibile all'approvazione del primo stralcio della Strategia regionale di adattamento ai cambiamenti climatici e da ultimo, ma non ultimo, il nuovo Piano di gestione dei rifiuti urbani, con nuove grandi sfide. I primi 200 milioni di euro, una prima parte dei Fondi europei di sviluppo regionale sono già stati destinati all'ambiente e alla competitività e prevedono azioni ad ampio raggio che spaziano dal miglioramento dell'efficienza energetica delle imprese ad interventi di sistemazione idrogeologica, per promuovere l'adattamento ai cambiamenti climatici, la prevenzione del rischio di catastrofe, la resilienza, tenendo conto degli approcci ecosistemici, e interventi finalizzati ad aumentare la resilienza dei territori fluviali al cambiamento climatico".