Sindacalista investito a Biandrate, una raccolta fondi per la famiglia di Adil Belakhdim
La raccolta organizzata da SiCobas
Una raccolta fondi per aiutare la famiglia di Adil Belakhdim, il sindacalista investito e ucciso venerdì 18 giugno a Biandrate durante una manifestazione.
Il sindacato autonomo SiCobas ha organizzato una raccolta fondi aperta a "tutti coloro che intendono dare un contributo per sostenere i familiari e le spese legali del nostro compagno" si legge sulla pagina Facebook. Per le donazioni è possibile effettuare un bonifico o una ricarica Postepay (qui i dati) con causale "Per Adil Belakhdim, assassinato durante uno sciopero".
Ai domiciliari il camionista
Adil Belakhdim è stato travolto e ucciso durante un picchetto davati al magazzino Lidl di Biandrate da un camionista, Alessio Spaziano, che è accusato di omicidio stradale, omissione di soccorso e resistenza a pubblico ufficiale. Ieri, lunedì 21 giugno, il gip ha deciso per lui gli arresti domiciliari.
Spaziano, 25 anni, è residente in provincia di Caserta: venerdì era in coda con altri camionisti all'uscita del magazzino. I tir erano fermi, bloccati da un picchetto di lavoratori che manifestavano e, secondo quanto ricostruito da carabinieri e polizia, spazientito dall'attesa, il camionista si è improvvisamente immesso contromano nella corsia di entrata nonostante i manifestanti fossero davanti al veicolo gridando e battendo con le mani sulla motrice, urlando al conducente di fermarsi.
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L'investimento e la fuga
A questo punto sono intervenuti gli agenti della Digos, già sul posto per la manifestazione, che hanno intimato l'alt immediato al camionista, che ignorando ogni avvertimento ha continuato la marcia, procedendo a scatti, per guadagnare l'uscita. Superati i cancelli ha effettuato una curva a destra per immettersi sulla carreggiata e nel corso della manovra Adil Belakhdim, che si trovava davanti al veicolo con altri manifestanti, è finito a terra ed è stato travolto dalle del mezzo, che senza fermarsi ha proseguito la marcia allontanandosi a forte velocità.
Una volta raggiunta l'autostrada, al casello di Novara ovest Spaziano avrebbe telefonato ad un amico di famiglia, sovrintendente della polizia, e avrebbe detto "É successo un casino". L'amico gli ha detto di tornare indietro, di avvisare le forze dell'ordine. Spaziano avrebbe così chiamato i carabinieri, dicendo di avere il dubbio di aver investito qualcuno.