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Siccità, la situazione idrica in Piemonte a fine marzo: l'analisi di Arpa

Secondo Arpa, il mese di marzo 2023 ha registrato il 40% in meno delle precipitazioni

Nel mese di marzo sul Piemonte è caduta il 40% di pioggia in meno rispetto alla media. A rivelarlo è l'analisi di Arpa Piemonte sulla situazione idrica in Piemonte a fine marzo 2023.

Secondo l'Agenzia regionale, infatti, lo scorso mese "ha registrato precipitazioni al di sotto della norma climatica 1991-2020, con un deficit medio quantificabile in circa -40%". La distribuzione della pioggia, precisano da Arpa, non è inoltre risultata uniforme nella nostra regione: "si registrano deficit più contenuti sui settori di confine settentrionali; le zone alpine occidentali, al confine con la Francia, hanno beneficiato delle nevicate riducendo in parte il deficit pluviometrico".

Da inizio gennaio, inoltre, solamente in due giornate, l'8 gennaio e il 14 marzo, sono state registrate sulla regione precipitazioni medie superiori a 5 mm: "Se rapportiamo la situazione attuale con il passato - spiegano da Arpa - utilizzando l'indice Spi (l'indicatore che consente di definire lo stato di siccità di una località, ndr) sulla scala dei 3 mesi (gennaio- febbraio-marzo), si nota comunque una situazione di siccità moderata sui settori orientali della regione. Considerando lo scenario a medio (6 mesi) e lungo (12 mesi) termine si evidenzia come ampie porzioni del territorio regionale si trovino in condizioni di siccità severa o estrema".

Per quanto riguarda le temperature, invece, "si segnala un marzo caldo (anomalia positiva di oltre 1°C) - si legge nell'analisi di Arpa - che lo colloca al 9° posto tra i più caldi dal 1958. Le temperature nella parte centrale del mese sono risultate sostanzialmente in media, ma in generale si è trattato dell'ennesimo mese con temperature medie sopra i valori storici: l'ultimo mese con temperature in linea coi valori di riferimento (1991-2020) è stato aprile 2022".

Parlando di neve, inoltre, "il mese di marzo è stato perlopiù avaro di neve nei settori meridionali - spiegano ancora da Arpa - che hanno però beneficiato maggiormente delle nevicate abbondanti a cavallo del mese di febbraio e marzo, mentre sui settori settentrionali da metà mese si sono registrati frequenti episodi nevosi a ridosso delle creste di confine che hanno favorito un incremento degli spessori al suolo. Situazione intermedia per i settori occidentali rispetto agli altri due, con nevicate contenute all'inizio e frequenti episodi lungo le creste da metà mese. I quantitativi di neve fresca cumulati per il mese di marzo risultano comunque sotto la media del periodo e si registra una intensa diminuzione degli spessori di neve al suolo in tutti i settori, soprattutto nelle stazioni al di sotto dei 2000 metri di quota. A livello regionale si nota un innevamento deficitario sulle Alpi piemontesi, con un deficit stimato attorno al -50%".

Infine, le portate dei corsi d'acqua "del reticolo idrografico principale e secondario permangono ovunque al disotto dei valori medi storici di riferimento".

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