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Romagnano Sesia, nuova luce al Museo Storico Etnografico della Bassa Valsesia grazie a Fcn

Fondazione Comunità Novarese onlus sostiene il progetto di "Valorizzazione degli spazi espositivi di Villa Caccia". Un contributo di 30mila euro per la messa a norma e il nuovo allestimento multimediale e interattivo

Nuovo progetto approvato sul bando "Patrimonio di Comunità" di Fondazione Comunità Novarese onlus che sostiene progetti che prevedano una forte sinergia fra le azioni di tutela e valorizzazione di beni mobili e immobili di valore storico, artistico e culturale, presenti sul territorio della provincia di Novara e sottoposti a vincolo, ai sensi del D.Lgs. 22/01/2004 n. 42.

Si tratta della "Valorizzazione degli spazi espositivi di Villa Caccia" promosso da Associazione Museo Storico Etnografico della Bassa Valsesia di Romagnano Sesia. Il progetto, che già aveva destato l’attenzione dell’ente che ne ha sostenuto la raccolta fondi attraverso l’attivazione di un progetto ComunitAttiva, ha ora ricevuto da Fcn un contributo di 30mila euro (su un costo complessivo di circa 81mila euro).

"Il progetto che coinvolge Villa Caccia - commenta il presidente di Fondazione Comunità Novarese onlus, prof. Davide Maggi - si caratterizza come ambizioso; l’energia e i risultati ottenuti dall’associazione che gestisce il Museo, sia in termini di partecipazione sia in termini di raccolta fondi durante il percorso del progetto ComunitAttiva, hanno dimostrato quanto l’iniziativa sia ben radicata nella sua comunità. La sistemazione dei locali del museo e i nuovi allestimenti interattivi e all’avanguardia amplieranno il pubblico e restituiranno alla comunità un bene che è, insieme, testimonianza del passato del suo territorio e simbolo moderno di identità e valori".

Il Museo Storico Etnografico della Bassa Valsesia fu costituito nel 1973 per iniziativa di Maria Adriana Prolo, già fondatrice del Museo Nazionale del Cinema di Torino, di Carlo Dionisotti, grande storico della letteratura italiana e di un gruppo di appassionati cultori di storia locale. Lo scopo primario dell’associazione è quello di studiare, documentare e rappresentare le testimonianze, le tradizioni e il patrimonio della Bassa Valsesia, con particolare attenzione alla civiltà contadina. La sede del museo occupa circa 1.500 metri quadri della monumentale Villa Caccia; edificio ottocentesco progettato da Alessandro Antonelli, di proprietà del Comune di Romagnano Sesia.

Quest’ultimo, con un contributo della Regione Piemonte, ha avviato il recupero architettonico e funzionale di parte del complesso, consentendo così all’associazione l’allestimento di tutte le sezioni nei saloni dell’ala orientale della Villa. Grazie alla partecipazione della comunità romagnanese, poi, è stato possibile raccogliere, catalogare e salvaguardare le testimonianze di una civiltà che con il proprio lavoro ha saputo valorizzare territorio e tradizioni.

Il Museo vanta una collezione di beni storici di circa 5mila pezzi: la sezione "Civiltà Contadina" racchiude l’esposizione di oggetti, attrezzi e macchine agricole e un torchio a trave pressante del XVII secolo, il cui funzionamento è riprodotto da una ricostruzione tridimensionale virtuale; la sezione "Civiltà Vitivinicola" rappresenta l’incontro tra passato e presente mentre nella sala della "Cantina" vengono rappresentate le fasi di produzione del vino. L’area riservata ai "Mestieri", in più saloni, presenta molteplici attività attraverso oggetti e manufatti d’uso quotidiano, corredati da materiale fotografico e da una postazione touch che consente l’approfondimento individuale. Sin dalla sua apertura al pubblico, il museo è stato punto di riferimento per gli istituti scolastici del territorio e, dal 2011, alla proposta di visite, ha unito una proposta didattica. Nel gennaio 2018, il museo ha, però, dovuto chiudere l’accesso ad alcuni spazi espositivi, risultati non a norma. La contrazione del percorso a meno di 400 mq (dai 1.100 di partenza) ha
comportato una riduzione del numero dei visitatori ma anche la necessità di ridisegnare l’iter, escludendo "La sala del Torchio" (spazio importante per la sua funzione espositiva che si presta anche ad ospitare eventi), "La Cantina", gli ambienti dedicati alla Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo, la collezione di giocattoli e la sezione dedicata ai fondatori del Museo. I visitatori, dai 2.450 rilevati nel 2017, sono scesi a 1.868 l'anno successivo. Nel 2019, però, prima che le conseguenze della pandemia si abbattessero sul settore culturale, grazie alla progettazione di attività mirate e all'attivazione di collaborazioni con enti come la Delegazione Fai della Valsesia e il Museo Civico di Oleggio, era stato possibile invertire la tendenza e raggiungere il risultato significativo di 3.900 presenze.

Ciò ha suggerito, da un lato, di continuare a percorrere la strada della collaborazione con altri enti del territorio (Fondazione la Nosta Gent onlus, Associazione Geoturistica Sesia Val Grande Geo Park onlus, Atl Novara, Istituto Comprensivo G. Curioni, Istituto Comprensivo Sacro Cuore) e, dall'altro, di realizzare un progetto di messa a norma complessiva degli spazi museali, che permettesse di rendere nuovamente visitabili gli ambienti, immaginando nuovi allestimenti anche multimediali e progetti di didattica innovativa. Il progetto complessivo sarà raggiungibile anche grazie al contributo di Fondazione Comunità Novarese onlus e ha l’intenzione di promuovere il museo quale custode del patrimonio storico-culturale, dei valori e delle tradizioni diffuse sul territorio e quale ente propulsore del senso di appartenenza della comunità.

In termini di azioni, si procederà con la messa a norma della struttura e con la valorizzazione degli ambienti e del patrimonio custodito con il successivo aggiornamento dei percorsi attivi, grazie ad allestimenti multimediali e progetti di didattica innovativa.

"Il sostegno di Fondazione Comunità Novarese - commenta il presidente dell’Associazione Museo Storico Etnografico della Bassa Valsesia Franco Tinelli - è particolarmente significativo poiché consente al museo di continuare ad essere un polo culturale per il territorio, non soltanto con la riapertura in sicurezza tutti gli spazi espositivi, ma anche e soprattutto attraverso l’ampliamento degli stessi e uno sviluppo delle attività e delle collaborazioni. Il risultato ottenuto non sarebbe però stato possibile senza il sostegno del Comune di Romagnano Sesia e di quegli enti e associazioni del territorio che ci hanno supportato, nonché di quelle tante persone che hanno creduto nel progetto e lo hanno sostenuto con le loro donazioni. Alla Fondazione e a ciascuno di essi va tutta la nostra gratitudine. La fiducia ottenuta ci incoraggia a proseguire con maggior determinazione nel nostro operato".

Chiunque può donare al progetto attraverso i seguenti strumenti:

  • bollettino postale, conto corrente n. 18205146 intestato a Fondazione Comunità Novarese onlus;
  • Bancoposta, codice Iban IT63 T0760110100000018205146 a favore della Fondazione Comunità Novarese onlus;
  • conto Paypal intestato a Fondazione Comunità Novarese onlus all’indirizzo mail donare@fondazionenovarese.it.

Ricordando sempre di indicare nella causale "Valorizzazione spazi Villa Caccia".

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