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La Battaglia della Bicocca: quando la storia d'Italia è passata per Novara

Il 23 marzo del 1849 si è combattuta una delle battaglie più importanti del Risorgimento italiano

Il 23 marzo 1849 è una data importante per Novara e per l'Italia: è il giorno in cui è stata combattutta la Battaglia della Bicocca.

In città esiste addirittura un corso intitolato proprio XXIII Marzo 1949 e tutti gli anni viene celebrato l'anniversario della battaglia, con un momento di raccoglimento all'ossario della Bicocca e, salvo emergenza covid, anche una riscostruzione in costume storico degli eventi della giornata.

Ma cosa è successo quel giorno di primavera del 1849? Perchè la Battaglia della Bicocca è così importante per la storia d'Italia?

La Battaglia della Bicocca

Siamo nel 1849, in pieno Risorgimento, quando l'Italia ancora non è una nazione unita: si stanno combattendo le fasi finali della Prima Guerra di Indipendenza e ne occorreranno altre due perchè l'Italia diventi un'unica nazione.

L'esercito piemontese di Carlo Alberto di Savoia, guidato dal generale polacco Chrzanowski, aveva subito qualche giorno prima una sonora sconfitta a Mortara da parte dell'esercito austriaco guidato dal maresciallo Radetzky. Le forze sabaude avevano quindi ripiegato verso Novara, nella zona della Bicocca, dove furono attaccate dagli austriaci il 23 marzo: in netta superiorità numerica, anche grazie a diverse indecisioni ed errori nelle manovre militari da parte dei sabaudi, le forze asburgiche sconfissero l'esercito piemontese.

Quella stessa notte il re di Sardegna Carlo Alberto decise di abdicare a favore del figlio Vittorio Emanuele II: la rinuncia al trono avvenne a Palazzo Bellini, in via Negroni, attuale sede della Fondazione Banca Popolare di Novara. Vittorio Emanuele II, che qualche anno dopo sarà il primo re d'Italia, il giorno successivo firmò l'armistizio con il maresciallo Radetzky in una cascina di Vignale.

La sconfitta della Battaglia della Bicocca portò a pesanti conseguenze per i Savoia e per l'intera Italia, che rimase in parte ancora sotto il controllo austriaco per diversi anni: Giosuè Carducci, nella poesia Miramar, citò la città gaudenziana chimandola "la fatal Novara". 

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