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Coronavirus, aumenta la dotazione di tamponi rapidi per il novarese: da 1600 a 55mila

In Piemonte la dotazione complessiva è di 2,4 milioni di test, di cui 1 milione è già stato acquistato

Proseguono in queste ore le consegne dei tamponi rapidi su tutto il territorio piemontese. La dotazione complessiva, fanno sapere dalla Regione, è di 2,4 milioni di test: 1 milione è stato già acquistato (600mila dal Dirmei e 400mila dalle aziende sanitarie), mentre il resto è stato già ordinato.

La consegna della prima fornitura da un milione si concluderà la prossima settimana e 164mila test sono già stati consegnati in queste ore sul territorio. Di questi, inizialmente solo 1600 erano stati previsti per il novarese, ma in una nota stampa successiva la Regione ha fatto sapere che i test previsti in questa prima fase per il territorio novarese sono, invece, "quasi 55mila, di cui 4850 in consegna in queste ore e disponibili in giacenza per l'uso. Il resto della fornitura sarà ultimata nei prossimi giorni".

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I tamponi rapidi potranno essere utilizzati per testare casi sospetti di covid "negli ospedali e nei pronto soccorso, per screening nelle scuole e nelle Rsa e residenze per anziani, oltre che sul personale sanitario, sulle forze dell’ordine, negli uffici giudiziari e nelle Prefetture - ha spiegato il presidente della Regione Alberto Cirio - Se qualcuno risulterà positivo entrerà in isolamento e sarà sottoposto al tampone molecolare per la conferma della positività, con tempi più veloci perché il sistema dei laboratori, grazie ai test rapidi, dovrà analizzare meno tamponi. Chi otterrà esito negativo potrà invece riprendere la sua normale attività e il risultato sarà inserito sulla piattaforma Covid".

Il test rapido potrà inoltre essere richiesto anche da ogni cittadino che voglia sottoporsi a questo accertamento: dalla prossima settimana potrà essere prenotato in farmacia (a un costo fra i 30 e i 45 euro) che poi invierà un infermiere al domicilio, o presso i laboratori pubblici e privati riconosciuti dalla Regione.

"Si sta chiudendo anche un accordo - ha precisato l'assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi - per dare ad ogni medico la possibilità di effettuare, a spese del sistema sanitario regionale, il test rapido in studio, in ambulatori distrettuali, nelle Case della Salute o negli ambulatori aggregati".


 

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