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Caso Ahmadreza Djalali, nessuna notizia del ricercatore: "Non sappiamo se sia ancora vivo"

Da novembre nessuno ha più contatti con lui

Un nuovo appello per avere notizie del ricercatore detenuto in Iran. 

"Il 24 novembre 2020 è stato il giorno in cui Ahmadreza Djalali ha chiamato per l'ultima volta sua moglie Vida prima di entrare in isolamento con l'informazione che sarebbe stato giustiziato il giorno dopo - A parlare è Luca Ragazzoni, collega del Crimedim -. Da allora Vida non ha mai avuto la possibilità di parlare con lui e, al momento, non sa se Ahmad sia ancora vivo o meno. Non abbiamo informazioni provenienti dalla prigione, nessuna informazione dall'avvocato. Questa situazione è del tutto inaccettabile e dobbiamo agire subito per alleviare questo dolore".

Il medico, che ha vissuto e lavorato a Novara, doveva essere impiccato a novembre 2020, ma l'esecuzione era stata rimandata. La moglie Vida aveva annunciato che il giorno fissato era mercoledì 16 dicembre, ma è arrivata un'altra proroga. Il ricercatore iraniano-svedese era stato accusato di essere una spia del Mossad e arrestato quattro anni e mezzo fa mentre si trovava a Teheran per una serie di conferenze. Per la condanna a morte "il tribunale si è basato su “confessioni” estorte con la tortura quando Djalali, arrestato nell’aprile 2016, era in isolamento senza avere accesso a un avvocato" spiega Amnesty International.

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