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Arriva nel nord Italia la zanzara coreana che resiste al freddo

L'insetto, parente della zanzara tigre, ha una maggiore resistenza al freddo

É arrivata anche alle porte di Novara la zanzara coreana che resiste al freddo. Si tratta della Aedes koreicus, un insetto che resiste bene alle basse temperature e che negli anni scorsi ha colonizzato alcune aree del Belgio orientale. Il fatto è emerso da una ricerca dell'Università degli Studi di Milano che è stata pubblicata recentemente su "Parasites & Vectors".

Novara, in estate, è una delle zone d'Italia più infestate di zanzare: dovremo quindi abituarci a sopportare i fastidiosi insetti anche in inverno? La risposta è assolutamente no. Secondo uno studio - pubblicato sempre su "Parasites & Vectors" - il tasso di schiusa delle uova di Aedes koreicus era basso a 8 °C; a 4 °C, nessuna larva di primo stadio è sopravvissuta. Al di sopra dei 13 °C, invece, la sopravvivenza delle larve era piuttosto elevata e sembra poco influenzata dalle variazioni di temperatura.

"La zanzara coreana è endemica in Giappone, nel nord della Cina, nella Corea del Sud e in alcune zone della Russia - spiega Sara Epis, docente del Dipartimento di Bioscienze e coordinatrice della ricerca -. È stata segnalata per la prima volta in Italia nel 2011 in provincia di Belluno, ad altitudini e condizioni climatiche inadatte per la sopravvivenza della maggior parte delle specie di zanzare. Da allora le segnalazioni nel nord Italia sono aumentate. Sottolineiamo - prosegue l'esperta - che questa zanzara, a differenza delle note 'sorelle' del genere Aedes, come appunto la zanzara tigre, tollera molto bene le basse temperature, tanto che ha già colonizzato un’ampia area collinare-montana del Veneto e Trentino".

Lo studio della Statale

Nell’estate del 2020, nel corso di un programma di sorveglianza di siti a rischio di introduzione di nuove zanzare invasive, in particolare a cavallo tra le province di Bergamo e Brescia, i ricercatori dell’Università degli Studi di Milano hanno raccolto circa 6.000 larve e centinaia di uova di zanzara da raccolte d’acqua (piccoli stagni, vasche artificiali, contenitori etc). Molte di queste zanzare sono state identificate come appartenenti alla specie Aedes koreicus, probabilmente con origine dalla popolazione dell'isola vulcanica sudcoreana del distretto di Jeju.

Per il momento non è ancora chiaro come la zanzara sia arrivata nel nord Italia. "La sua presenza nell'area pedemontana della provincia di Bergamo ci porta a pensare l’aeroporto internazionale di Orio al Serio possa essere una possibile via di introduzione - sottolinea Paolo Gabrieli, ricercatore nello stesso Dipartimento -. Oppure, Aedes koreicus potrebbe essere stata introdotta nella bergamasca da altre zone infestate dell’Italia o della Svizzera. Ovviamente ulteriori studi genetici ci aiuteranno a comprendere meglio la sua origine".

I ricercatori sottolineano che le indagini sulle zanzare, e in particolare sulle specie aliene invasive, dovrebbero essere intensificate, non solo in relazione al fatto che si tratta di insetti fastidiosi e molesti, ma soprattutto in relazione alla loro capacità di trasmettere virus patogeni per l’uomo e per gli animali.

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