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Covid, Cirio: "Se ci saranno nuove restrizioni non potranno essere pagate dai vaccinati"

In caso di misure più stringenti in vista del Natale le Regioni del nord chiedono che ci siano restrizioni solo per i non vaccinati

Misure più stringenti solo per i non vaccinati: anche Alberto Cirio, governatore del Piemonte, si unisce alle richieste dei presidenti di alcune Regioni del nord Italia sull'ipotesi di nuove regole per non vaccinati.

Per ora per il Piemonte il rischio di passaggio in zona gialla è ancora lontano, ma in vista del Natale e del progressivo aumento dei contagi e dei ricoveri la possibilità c'è. "Chi si è vaccinato ha dato prova di fiducia nelle istituzioni e io credo che questa fiducia debba essere ripagata sempre, per questo se ci dovessero essere nuove restrizioni queste non potranno essere pagate da coloro che si sono vaccinati perché sarebbe un’ingiustizia" ha detto chiaramente Cirio.

"Restrizione per i non vaccinati ipotesi lontana"

"È un’ipotesi molto lontana quella di misure solo per i non vaccinati. Non c’è motivo, almeno fino a quando si parla di passaggio da bianco a giallo, zona in cui le restrizioni previste sono molto lievi - spiega il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri - Cosa diversa sarebbe per un eventuale passaggio in arancione". In zona gialla infatti le regole impongono solo l'utilizzo delle mascherine all'aperto, la riduzione a 4 persone al tavolo del ristorante e una diminuzione di pubblico a spettacoli ed eventi sportivi. Il problema sarebbe invece con l'ingresso in zona arancione, che prevede in primis la chiusura di ristoranti e bar. Quello che preoccupa maggiormente i governatori del nord Italia è la stagione sciistica, che dovrebbe iniziare a dicembre dopo due duri anni di stop. Da qui la proposta di Giovanni Toti (Liguria), Alberto Cirio (Piemonte), Attilio Fontana (Lombardia), Massimiliano Fedriga (Friuli-Venezia Giulia) di eventuali maggiori restrizioni solo per i non vaccinati.

"Ad oggi non sono necessarie ulteriori restrizioni: è sufficiente far rispettare le regole esistenti. Tuttavia se la situazione della diffusione del virus in alcune regioni dovesse aggravarsi, fino ad arrivare alla zona arancione, è evidente che il prezzo delle eventuali chiusure non lo possano e non lo debbano pagare i vaccinati" ha scritto sui social il Sottosegretario all'Interno Carlo Sibilia.

In Piemonte numeri in crescita, ma niente rischi

Secondo i dati del monitoraggio settimanale della Regione Piemonte nella settimana dall’8 al 14 novembre l'incidenza regionale (l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100mila abitanti) è di 61.2, in aumento rispetto ai 44.1 della settimana precedente.

"Come sta accandendo in tutta Italia e nel resto dell’Europa - commentano dalla Regione - si sta assistendo ad una crescita dei casi, che si concentra in proporzione nelle fasce giovanili, non coperte da vaccinazioni. Restano in ogni caso ben al di sotto della soglia di allarme i tassi di occupazione dei posti letto ordinari e di dei posti letto in terapia intensiva, per cui il Piemonte rimane in zona bianca, anche se resta alta l’attenzione di tutto il sistema sanitario sul controllo dell’epidemia".

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