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Salute

Coronavirus, la Regione aggiorna il piano di azione per l'emergenza sanitaria

Il nuovo "Piano pandemico" è stato approvato dalla Giunta regionale del Piemonte su indicazione dell'assessorato regionale alla Sanità. Cosa prevede

Aggiornamento delle azioni chiave per le organizzazioni sanitarie regionali e locali, individuazione delle misure da adottare per ogni fase, implementazione delle procedure di riferimento regionali e locali: sono i punti cardine del "Piano pandemico operativo covid-19" approvato dalla Giunta regionale del Piemonte su indicazione dell’assessorato regionale alla Sanità, come specifico aggiornamento del precedente piano per l’organizzazione regionale della risposta alle emergenze infettive.

Un piano immediatamente operativo, fanno sapere dalla Regione in una nota stampa, e che si applica, secondo l’andamento pandemico-epidemico, fino al superamento delle problematiche correlate alla infezione da covid-19, oltre che suscettibile di aggiornamenti periodici, in base alla situazione epidemiologica.

L'obiettivo del piano

L’obiettivo generale del documento è di aggiornare la  preparazione alla pandemia a livello regionale e locale per identificare, confermare e descrivere rapidamente casi di patologia, in modo da riconoscere tempestivamente l’inizio dell'epidemia; minimizzare il rischio di trasmissione e limitare la morbosità e la mortalità dovute all'epidemia attraverso le azioni di sorveglianza sanitaria; attivare una congrua risposta organizzativa e tecnica al livello dei diversi setting (prevenzione, territorio, strutture residenziali, domicilio, ospedale, ecc.); ridurre l’impatto dell'epidemia sui servizi sanitari e sociali ed assicurare il mantenimento dei servizi essenziali; assicurare una adeguata formazione del personale coinvolto nella risposta all'epidemia; garantire informazioni aggiornate e tempestive per i decisori, gli operatori sanitari, i media e la popolazione; monitorare l’efficienza degli interventi e mantenere sistematicamente adeguato il piano.

Le azioni chiave

Operativamente, le azioni chiave per fase di rischio riguardano, in particolare, l’attivazione delle risorse aggiuntive, la sorveglianza epidemiologica e virologica, le misure di prevenzione e controllo dell’infezione, l’organizzazione delle attività per la gestione dei pazienti a livello domiciliare, territoriale e ospedaliero, lo sviluppo del sistema di comunicazione e di formazione e il monitoraggio dell’attuazione delle azioni pianificate per fase di rischio.

Il provvedimento della Giunta stabilisce che le indicazioni del piano pandemico vengano messe in atto dalle Aziende sanitarie locali, tramite le Unità di gestione Covid e le altre loro strutture, sotto il coordinamento e la supervisione del Dipartimento interaziendale funzionale a valenza regionale "Malattie ed Emergenze Infettive", fermo restando le specifiche responsabilità professionali e gestionali dei responsabili delle Strutture dei soggetti incaricati.

Secondo l'assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi, "il principio ispiratore del piano è l’assunto che l’emergenza Covid-19 richiede risposte coordinate e sistemiche, dove il momento di pianificazione deve essere condiviso dai responsabili delle decisioni e il momento dell’azione deve essere conosciuto prima del verificarsi dell’evento".

La rete sanitaria

La rete dei servizi sanitari regionali interessata dalla revisione del piano comprende 12 Asl con 37 stabilimenti (ospedali a gestione diretta) e 2 ex sperimentazioni gestionali, 33 Distretti, 12 Dipartimenti di prevenzione, 3 Aziende ospedaliere, 3 Aziende ospedaliere universitarie, 3 Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) privati, 42 Case di cura private e 5 Istituti qualificati presidi delle Asl.

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