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Salute

L'anoressia sessuale: che cos'è e come bisogna affrontarla

Un disturbo della sfera affettiva che porta a rifiutare con paura il rapporto sessuale e il contatto fisico con il partner visto letteralmente come un pericolo

Sesso, no grazie. Si chiama anoressia sessuale ed è un disturbo della sfera affettiva che porta a rifiutare con paura il rapporto sessuale e il contatto fisico con il partner visto letteralmente come un pericolo. Non è la tipica noia che accade quando entri nella routine di coppia, bensì qualcosa di più profondo, simile a quello che nei disordini alimentari riguarda il cibo.

In entrambi i casi l’atteggiamento di rifiuto è come la punta di un iceberg, perché alla base di questo comportamento ci sono cause nascoste e spesso complesse. Entrambi i problemi condividono le cause che li producono: stress o mancanza di autostima, anche se nel caso dell’anoressia sessuale gran parte dei casi è legata ai conflitti nella coppia, ai problemi sul lavoro dei singoli, alla mancanza di educazione sessuale, a possibili abusi o aggressioni sessuali subite da bambini.

Un’ulteriore causa dell’anoressia sessuale, riguarda la sovraesposizione di uomini e donne a dosaggi elevati di pornografia. L’imitazione nella vita reale della finzione porno, infatti, porterebbe alcune persone ad un senso di “sazietà e disagio” soprattutto quando le esperienze sessuali sono risultate insoddisfacenti. 

La persona con anoressia sessuale non deve essere confusa con una persona asessuata perchè le persone asessuate non provano nessuna attrazione sessuale nei confronti di altri; questo invece non succede con gli anoressici sessuali il cui problema risiede semplicemente nell’ansia e nella paura che quell’attrazione provoca, tanto che chi racconta di questi problemi parla di veri e propri attacchi di panico.

Rimedi? La riattivazione di un contatto emotivo con l’altro.

Terapia combinata delle tecniche cognitivo-comportamentali, educazione sessuale, tecniche per ridurre l’ansia e lo stress.

Per prima cosa è importante prendere coscienza del problema e capire che qualcosa non va, in seguito sarà utile chiedere aiuto ad un esperto per individuare le cause del disturbo e la terapia. La psicoterapia ad oggi è considerata lo strumento fondamentale per sconfiggere questo tipo di disturbo, portando i pazienti ad affrontare un percorso cognitivo-comportamentale.

L’obiettivo è affrontare la paura della vicinanza con l’altro e della propria vulnerabilità, per progredire non solo verso la possibilità di continuare ad avere incontri sessuali, ma soprattutto verso interazioni interpersonali che alimentano una vita soddisfacente.

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