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Cronaca

Il ricercatore novarese condannato a morte confessa: "Sono una spia"

La moglie però smentisce, dicendo che è un video estorto con minacce e torture

Ahmadreza Djalali, il ricercatore iraniano che ha lavorato anche a Novara e che da un anno mezzo è in carcere nel suo paese, confessa in un video tramesso dalla televisione di Teheran di essere una spia.

La moglie però smentisce che possa essere vero: secondo lei il video sarebbe vecchio di almeno un anno e quella confessione sarebbe stata estorta dopo mesi di minacce e torture. Secondo Vida Mehrannia infatti il medico 46enne non solo non sarebbe una spia del Mossad, ma non avrebbe mai ammesso spontaneamente un fatto non vero. Gli sarebbe stata promessa l'incolumità in cambio del video, ma così non è avvenuto, tanto che la scorsa settimana per Djalali è arrivata la conferma della sentenza di morte.

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