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Cronaca Pombia

Omicidio di Pombia, si cerca l'arma del delitto nei canali

La pistola che ha ucciso Matteo Mendola è stata gettata, secondo quanto ha confessato Antonio Lembo, in un corso d'acqua

È al lavoro il nucleo subacquei dei carabinieri per cercare di recuperare la pistola che ha ucciso, martedì 4 aprile, Matteo Mendola, 33 anni, di Busto Arsizio.

Antonio Lembo, 29 anni, anche lui di Busto, dopo aver confessato l'omicidio ha detto di aver gettato l'arma in un corso d'acqua mentre fuggiva dal luogo del delitto, un capannone abbandonato in frazione San Giorgio, a Pombia. Da giovedì pomeriggio i carabinieri stanno quindi lavorando nel canale Regina Elena per recupere la pistola con cui Lembo avrebbe sparato due volte a Mendola, una all'addome e una al braccio, e poi lo avrebbe colpito alla testa una dozzina di volte.

L'omicidio, confessato da Lembo dopo che i militari lo hanno fermato su un treno in centro Italia, mentre cercava di fuggire, sarebbe avvenuto per una discussione sulla spartizione del bottino di furti in abitazione commessi dai due. Mendola e Lembo si trovavano nel capannone abbandonato di Pombia proprio per prepararsi a commettere un furto: la vittima aveva una tuta nera, dei guanti, non aveva con sè il cellulare ma aveva una ricetrasmittente. 

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