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Cronaca

Allarme Popillia Iaponica: agricoltura a rischio

Lo dice Coldiretti. Lo scorso anno, la diffusione interssava la parte orientale dei comuni di Pombia, Marano Ticino, Oleggio, Bellinzago, Cameri e Galliate.

Allarme di Coldiretti Interprovinciale Novara e Vco sulla presenza della Popillia Iaponica nell'area del Parco del Ticino e del Lago Maggiore, che minaccia seriamente l'agricoltura locale.

Si tratta di un coleottero che risulta particolarmente dannoso su un gran numero di piante coltivate e spontanee, tanto che nella normativa fitosanitaria è inserito fra gli organismi di quarantena, di cui deve essere vietata l'introduzione e la diffusione nel territorio dell'Unione Europea.

"Dopo i cinghiali - dice il direttore di Coldiretti Interprovinciale, Gian Carlo Ramella - la Popillia Iaponica. Non c'è pace per l'agricoltura che opera nell'area del Parco del Ticino alla quale vengono richiesti sacrifici e collaborazione, ma che troppo spesso non riceve altrettanta considerazione. Non vorremmo che anche questa volta si ripetessero scenari già visti, ovvero di sostanziale impotenza nell'affrontare un fenomeno che può assumere dimensioni preoccupanti".

Si tratta di un coleottero dannoso per oltre un centinaio di piante, sia spontanee ch coltivate: alberi da frutto, vite, nocciolo, piccoli frutti, tiglio, acero, faggio, betulla, ontano, mais, soia, erba medica, pomodori, fagioli, asparagi, zucchine, rose, dalie...

"Intanto - prosegue Ramella - gli agricoltori si pongono domande, alle quali, giustamente, esigono le dovute risposte. Da dove è arrivata ? Come ? Ad un anno dai primi monitoraggi e dall'accertata presenza, è stato fatto tutto il possibile per affrontare il problema ?"

Lo scorso anno, la diffusione della Popillia Iaponica, interssava la parte orientale dei comuni di Pombia, Marano Ticino, Oleggio, Bellinzago, Cameri e Galliate, con catture più rilevanti effettuate a Oleggio e Bellinzago.

Nelle ultime settimane si sono svolti incontri con il Servizio Fitosanitario Regionale, l'Ente di Gestione delle Aree Protette del Ticino e Lago Maggiore, Provincia di Novara, con diretto interessamento dell'assessore regionale all'Agricoltura Giorgio Ferrero. 

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