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Cronaca

Amministrazioni di sostegno: accordo tra Comune e Avvocati

Un servizio di tutela per persone in particolari condizioni di fragilità. I professionisti collaborano a titolo gratuito con il Servizio sociale

Si chiama "Amministrazione di Sostegno" ed è uno strumento previsto dall’ordinamento giuridico italiano con lo scopo di tutelare chiunque si trovi in condizioni di particolare fragilità dovuta ad una patologia: anziani o disabili, ma anche alcolisti, tossicodipendenti, malati terminali o persone in coma.

L’amministratore di sostegno che il giudice tutelare nominerà avrà cura della loro persona e del loro patrimonio nell’ambito dei poteri che gli saranno attribuiti con il decreto di nomina. Si tratta di fatto di una importante modernizzazione della disciplina giuridica di queste situazioni, che introduce una misura alternativa alla interdizione e inabilitazione. Possono essere nominati amministratori di sostegno i genitori o altri parenti, ma in assenza di figure di questo genere, in diversi casi il giudice nomina come amministratore di sostegno il Comune.

"Si tratta - ha spiegato l'assessore alle Politiche sociali Elia Impaloni - come ben si può comprendere, di un ambito molto delicato, perché ha molte implicazioni tecniche, giuridiche, ma anche umane. Oggi sono settantotto le persone adulte o anziane e 60 i minori di cui il Comune di Novara è amministratore di sostegno".

Per svolgere sempre meglio questa funzione di grande rilevanza, il Comune di Novara ha recentemente stretto un "patto di collaborazione" con l’Ordine degli avvocati.

"L'Ordine - ha sottolineato Impaloni - ha offerto al Comune di Novara la propria disponibilità a costituire un gruppo di lavoro, supportato da tre professionisti che hanno avviato un percorso di consulenza in materia di tutela ed amministrazione di Sostegno, predisponendo azioni di grande portata".

Il gruppo di lavoro ha concordato di convogliare il prezioso apporto dei professionisti su tre livelli di intervento. Ad un primo livello, si prevede un percorso di rivisitazione delle procedure interne adottate dall'ente locale per la gestione delle tutele/amministrazioni di sostegno dal momento della nomina in avanti; ad un secondo livello, il legale affianca, quando ritenuto necessario, gli assistenti sociali e dell'amministratore di sostegno (di fatto lo stesso assessore) per offrire significativi suggerimenti sui singoli casi; ad un terzo livello, si prevedono momenti formativi ad hoc a beneficio dei servizi dell'ente, che ricadrà inevitabilmente sulla persona tutelata/amministrata che, per il Comune, è al centro di ogni azione di tutela dei diritti individuali.

"Questo percorso - ha concluso Impaloni - è stato voluto fortemente dall'amministrazione ed ha ricevuto anche apprezzamenti da parte del giudice tutelare che è consapevole della complessità della normativa e ritiene importante poter aumentare conoscenza, informazione al fine di offrire un servizio completo ai cittadini".

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