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Cronaca Arona

L'appello del papà del 15enne annegato nel lago: "Più controlli per evitare altre morti"

La tragedia domenica 2 giugno

Ha lanciato un appello tramite i social Luca Schito, il padre del 15enne annegato ad Arona il 2 giugno

L'appello al sindaco di Arona

"Salve signor sindaco - ha scritto l'uomo su Facebook - sono il papà del ragazzo che è annegato domenica scorsa, le volevo chiedere una gentilezza con il cuore in mano. Solo lei può evitare altri annegamenti. Il mio appello, visto che tanti ragazzi vanno in quel lago, è se si può mettere un presidio di un bagnino oppure una guardia giurata che avvisi i ragazzi di non allontanarsi e di restare vicino alla riva perché prima o poi quello che è successo a mio figlio  succederà ad altri. Il mio appello è questo: fermiamo altri morti". Alberto Gusmeroli, sindaco di Arona, ha risposto in privato all'uomo e ha assicurato che la polizia locale effettuerà controlli nella zona di Punta Vevera per evitare che qualcuno si immerga nelle acque, considerate molto pericolose a causa dei mulinelli. 

La tragedia del 15enne

La tragedia è avvenuta il 2 giugno nel Lago Maggiore, a Punta Vevera, davanti al Lido di Arona. Gli amici che erano in acqua con lui hanno sentito un grido, poi non lo hanno più visto e hanno lanciato l'allarme. Inutile l'arrivo sul posto dei soccorritori. I sommozzatori dei vigili del fuoco hanno recuperato il corpo senza vita del giovane 15enne residente a Cerro Maggiore (Milano), dopo circa due ore di ricerche, attorno alle 18.30.

Stava facendo il bagno con altri coetanei. L'allarme era scattato alle 16.30. Secondo quanto ricostruito pare che il ragazzo stesse cercando di raggiungere a nuoto una barca ormeggiata alla boa. I suoi amici lo hanno prima sentito gridare e poi scomparire nell'acqua.

Il quarto caso in quattro anni

Nella stessa zona, a Punta Vevera, si sono già verificati altri casi di annegamento. Nel luglio 2016 un 31enne è morto dopo un tuffo nello stesso punto, mentre ad agosto dello stesso anno è successo ad un 29enne. Altro caso nel 2017, quando a perdere la vita era stato un 22enne. Le acque della zona sono pericolose a causa dei mulinelli provocati della sbocco del torrente Vevera nel lago. 

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