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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Arona

Arona, rapinarono la gioielleria: fermati in Lituania, avevano un'organizzazione transnazionale

In Lituania sono stati fermati due soggetti

I carabinieri del comando compagnia carabinieri di Arona, in collaborazione con la divisione Si.Re.Ne. per la cooperazione internazionale di Polizia hanno rintracciato all’estero due soggetti di nazionalità lituana destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere poiché ritenuti responsabili di una rapina aggravata, commessa in data lo scorso 24 novembre 2021 ai danni della gioielleria Zanaboni di Arona.

In quell’occasione la rapina si era caratterizzata per la particolare rapidità di esecuzione, circa 1 minuto e 28 secondi: tre persone si erano introdotte, con volto parzialmente travisato da mascherina chirurgica, all’interno di quell’ esercizio commerciale. Mentre uno dei tre minacciava con una pistola i proprietari e la dipendente, gli altri due, in contemporanea, dopo aver forzato con un palanchino gli sportelli delle vetrine, facevano razzia di 18 orologi di valore, tra cui Rolex, Iwc e Tudor e diversi preziosi in oro in esposizione, per un valore di centocinquantamila euro.

La minuziosa attività d’indagine ha consentito di stabilire che la borsa contenente la refurtiva era stata poi ceduta dai rapinatori a un quarto soggetto, successivamente allontanatosi in sella a una bicicletta nella direzione opposta rispetto alla via di fuga dei complici. Le successive indagini, coordinate della Procura al tribunale di Verbania, si sono rivelate particolarmente complesse e articolate, costringendo i militari del nucleo operativo e radiomobile della compagnia dei carabinieri di Arona a confrontarsi con una realtà criminale di respiro internazionale, particolarmente complessa.

Infatti durante l’attività investigativa è emerso che i sospettati appartenevano con ogni probabilità a una banda di rapinatori professionisti transnazionali, originari appunto della regione baltica. É stato quindi appurato che l’operazione criminosa aveva seguito un copione ormai collaudato, facendo quindi ritenere concreta la possibilità che vi siano anche ulteriori “colpi” messi a segno in altri Stati del continente europeo. Tale “modus operandi” sarebbe pertanto stato affinato nel tempo per lasciare meno tracce possibili, rendendo estremamente arduo il lavoro degli investigatori. I rapinatori erano così organizzati: arrivo nel paese europeo scelto probabilmente alcuni giorni prima del colpo, anche con un probabile ausilio di un basista; sopralluogo effettuato personalmente nella gioielleria, fingendosi compratori in cerca di informazioni; seconda visita con la scusa di voler perfezionare l’acquisto. In quest’ultimo frangente scattava la rapina vera e propria.

Viste le risultanze investigative è stato esteso in ambito europeo il provvedimento restrittivo della libertà personale a carico dei ricercati, emesso nel frattempo dal GIP su richiesta della Procura della Repubblica, e grazie al sinergico contributo della Divisione Si.Re.Ne. per la Cooperazione Internazionale di Polizia i sospettati sono stati rintracciati e fermati in Lituania ed estradati in Italia nei giorni scorsi.

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