Sarebbe stato un infarto a causare il decesso di Sandro Tognatti, l'insegnante del conservatorio di Novara morto domenica 14 marzo, poche ore dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino.

L'autopsia, eseguita questa mattina, non ha trovato nessuna "causa macroscopica" che potrebbe collegare il decesso dell'insegnante con l'inoculazione del vaccino avvenuta qualche ora prima. Secondo le prime analisi infatti non ci sarebbe evidenza di trombi, che invece erano stati riscontrati nelle autopsie sugli altri casi di morte dopo la vaccinazione. Durante l'esame autoptico non sono state evidenziate particolari problematiche a carico del cuore e degli altri organi: nei prossimi giorni saranno eseguiti gli esami istologici. 

Sandro Tognatti aveva ricevuto la prima dose del vaccino AstraZeneca sabato 13 marzo, come la moglie: nella notte aveva avuto 39 e mezzo di febbre e il giorno dopo si sentiva ancora male, così ha deciso di rimettersi a letto. Dopo qualche ora la moglie lo ha trovato immobile. Ha iniziato le manovre di rianimazione e ha chiamato l'ambulanza, ma per l'insegnante di clarinetto ormai non c'era nulla da fare.

Le parole della moglie

Già prima degli esiti dell'autopsia Simona Riussi, moglie dell'insegnante, aveva detto che "in cuor mio non me la sento di dire che sia colpa del vaccino. Se non credessimo nei vaccini non lo avremmo fatto, invece anche nel ruolo di educatore è importante farlo".

Il vaccino AstraZeneca sospeso

Intanto in tutta Italia, così come in gran parte dell'Europa, la somministrazione del vaccino AstraZeneca è stata sospesa "in via precauzionale". Nella giornata di domenica 14 marzo, la Regione aveva già sospeso in Piemonte l'utilizzo del lotto del vaccino AstraZeneca a cui apparteneva anche la dose somministrata a Tognatti.