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Cronaca

Bimba nata con maternità surrogata abbandonata in Ucraina: la Procura di Novara ha aperto un fascicolo

I genitori biologici della piccola sono novaresi. Del caso si sta occupando anche il Tribunale per i minorenni di Torino

Coinvolge anche Novara la vicenda della bambina di un anno nata in Ucraina con tecniche di maternità surrogata e poi abbandonata dai genitori biologici. La Procura della Repubblica di Novara ha infatti aperto un fascicolo senza ipotesi di reato nè indagati, per fare luce sul caso.

Dopo essere stati investiti del caso, come riporta Ansa, gli inquirenti hanno fatto ascoltare la coppia, che risiede nel novarese, che ha confermato l'intenzione di non voler più prendere in consegna la piccola.

Oltre alla Procura di Novara, del caso si sta occupando anche il Tribunale per i minorenni di Torino. Intanto, la bimba, di 15 mesi, è stata affidata ad una famiglia piemontese, che se ne occuperà fino al completamento del percorso per l'adozione.

La storia

La bambina è stata rimpatriata nei giorni scorso con un'operazione, condotta dal Servizio per la cooperazione internazionale di polizia (Scip) della direzione centrale della polizia criminale in collaborazione con la Croce Rossa italiana. 

Secondo quanto comunicato dalla Cri, la vicenda vede coinvolta una coppia italiana che era andata in Ucraina nell’agosto del 2019 per coronare il desiderio di avere un figlio attraverso una madre surrogata. Dopo il riconoscimento della bambina, però, la coppia è rientrata in Italia, affidando la piccola ad una baby sitter reperita sul posto per poi sparire.

L’interessamento della Procura della Repubblica dei minori ha permesso di rintracciare i genitori e di constatare la reale intenzione della coppia di non voler riprendere la loro figlia. È stato così incaricato lo Scip per il rimpatrio della piccola, in stretto contatto con il Consolato italiano a Kiev, chiamato a rilasciare i documenti necessari per il viaggio. Alla missione ha preso parte anche personale della Croce Rossa italiana con un team operativo composto da una pediatra che si è presa cura degli aspetti sanitari della piccola e di una infermiera volontaria, Halina Landesberg, che si è occupata dell’accudimento della bambina.

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